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Molteni: "No allo Ius Scholae. E le comunità islamiche sottoscrivano l'intesa"
Oggi 05-07-25, 08:19
«No all'immigrazione illegale, contrasto totale a trafficanti e scafisti. È questa la linea della Lega ed è questo che c'è nel programma di Governo, non certo lo Ius Scholae. Non arretreremo mai su questo». A dirlo è il sottosegretario al ministero dell'Interno Nicola Molteni dopo la volontà di Forza Italia di tornare sul tema della cittadinanza con la loro proposta depositata sia alla Camera che al Senato. Una proposta in netto contrasto sia con la linea della Lega che di Fratelli d'Italia. Come mai è stato riproposto questo tema? «Non lo so, bisognerebbe chiederlo a Forza Italia. Una legge sulla cittadinanza c'è, ed è la legge 91 del 1992, che funziona e non va toccata. Tutt'al più, se va toccata, la legge va modificata in senso restrittivo, ampliando l'elenco dei reati che comportano la revoca della cittadinanza a chi commette reati gravi contro lo Stato. L'Italia è il Paese in Europa che concede più cittadinanze; quindi non vedo perché si debba introdurre una legge per rendere la cittadinanza più veloce». Tra l'altro è una proposta che è già stata bocciata con l'ultimo referendum. «Sì. Il popolo si è espresso contrariamente. Una legge c'è, è quella e va tenuta. Quindi, per la Lega non ci sono scorciatoie e saremo sempre contrari a qualunque modifica che preveda una cittadinanza concessa in tempi più rapidi. Tutti i paesi europei che hanno concesso la cittadinanza facilmente stanno tornando indietro. Noi non cederemo mai, è punto fermo, rischia solo di essere un'attrazione per una nuova immigrazione di cui noi di certo non abbiamo bisogno». Però Tajani ieri si è detto «pronto a discuterne» dando la priorità alla riforma della giustizia. «Bene. Non è nel programma elettorale. Ius soli, ius culturae e ius scholae sono proposte tipiche della sinistra. Per cui, se Forza Italia fa un passo indietro, bene. Dopodiché, loro possono avere le loro idee, ci mancherebbe. La cittadinanza non è uno strumento per integrare, ma è il riconoscimento di un processo integrativo: prima si integra, poi si chiede la cittadinanza, che va meritata, conquistata». C'è chi dice che i minori stranieri sono discriminati così però... «Non è vero. Hanno gli stessi diritti dei minori italiani: alla sanità, all'assistenza, alla scuola, come è giusto che sia, perché tutti i diritti in Italia vengono assegnati in base al principio della residenza. Tra l'altro, la cittadinanza dà un solo diritto, quello al voto. E, fino a prova contraria, in Italia si vota a 18 anni. Quindi assegnare la cittadinanza a 16 anni genera due problemi: facilitai ricongiungimenti familiari e crea una discriminazione tra il minore cittadino e il genitore straniero. E questo, tra l'altro, renderebbe più difficile l'espulsione di fratelli e genitori. Due forti ragioni per essere contrari a queste proposte». Le espulsioni, già oggi, non avvengono con grande rapidità, anche a causa di impedimenti da parte della magistratura. «Sì, anche se, grazie al lavoro del Ministro Piantedosi e alle normeche introdotte, negli ultimi tre anni i rimpatri sono aumentati moltissimo, quest'anno siamo a +20% rispetto all'anno scorso. Diventa fondamentale avere sul territorio nazionale i CPR, uno strumento per allontanare migranti irregolari, socialmente pericolosi, con sentenze di condanna». Cosa pensate di fare per contrastare gli imam radicalizzati, le moschee abusive e i centri culturali islamici irregolari? «Questo governo, grazie alla collaborazione tra le forze di polizia e al sistema di intelligence, svolge un'attività di condivisione dati, controllo e prevenzione che, dal 2022 a oggi, ha portato all'espulsione di circa 200 soggetti radicalizzati legati al fondamentalismo islamico, un rischio per la sicurezza e per gli interessi nazionali. Dopodiché, finché le comunità islamiche non sottoscriveranno un'intesa con lo Stato italiano, nulla è dovuto o concesso»
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