s

Nel Pd montano i dubbi su Ricci: contrasti e mal di pancia nella coalizione
Oggi 06-07-25, 13:36
Il tasto rewind in politica non esiste, però nella corsa regionale delle Marche c'è un problema sul centrosinistra, segnatamente il PD. Quando è passato più o meno un mese dall'avvio della campagna elettorale, si affollano le perplessità intorno alla figura indicata come candidato presidente, l'eurodeputato dem Matteo Ricci. Già sindaco di Pesaro, volto noto dei talk show politici, erano state riposte in lui le speranze per contendere a Francesco Acquaroli, l'esponente di Fratelli d'Italia che mira alla riconferma, il timone della giunta regionale. Solo che, al momento, son più gli inciampi e i nodi politici che i benefici. Il caso Affidopoli, l'inchiesta su alcuni affidamenti diretti del Comune di Pesaro a delle associazioni ai tempi in cui Ricci era Sindaco non lo ha coinvolto ma ha comunque creato un impatto mediatico di un certo peso, ancor più quando il candidato del centrosinistra ha reagito non proprio con eleganza alle domande della giornalista di una trasmissione Rai. I sondaggi non si muovono, e continuano ad attestare Acquaroli avanti di circa 5 punti. Poi c'è la difficile cucitura politica. A vedere l'impatto aritmetico, la coalizione di Ricci, "Alleanza del Cambiamento", sembra l'Unione di Prodi del 2006: 19 sigle (una situazione di partenza non proprio facile da gestire). E poi se si scende nei dettagli si incontrano un bel po' di problemi. Il Movimento 5 Stelle ha aderito al progetto con non troppo entusiasmo (Ricci non sembra molto amato dalla base dei contiani). E poi anche il Pd non è messo benissimo. Rumors locali parlano di uno scontro interno che sarebbe avvenuto tra lo stesso Ricci e alcuni maggiorenti del Pd, proprio nel giorno in cui è stata presentata pubblicamente la coalizione. Pare che il candidato presidente, preoccupato della debolezza delle liste dem, abbia chiesto delle deroghe al regolamento del Codice Etico, che prevede internamente il limite del doppio mandato per i consiglieri regionali. Questa richiesta ha aperto a dei contrasti interni, su cui poi è stato trovato un punto di caduta, ma comunque ha segnato l' avvio della corsa non proprio con i migliori auspici. Il punto però è anche politico, con la parte riformista del Pd che avrebbe dei mal di pancia imputando a Ricci un eccessivo spostamento a sinistra su alcuni temi, tra cui quello ambientale. Ragion per cui anche Italia Viva, che fa parte della coalizione, non avrebbe grandi entusiasmi. E poi c'è stata una notizia che, nei giorni scorsi, ha fatto molto parlare le cronache. Carlo Calenda ha fatto ritirato la sua Azione a bordocampo. Nonostante un serrato corteggiamento, l'ex ministro dello Sviluppo non ha schierato la sua formazione nel groppone del centrosinistra, e la terrà fuori dalla contesa elettorale.
CONTINUA A LEGGERE
5
0
0
Guarda anche
Il Resto del Carlino

Il candidato Ricci arriva nel Piceno
Il Resto del Carlino
