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Nel sud della Libia c'è una base militare russa con i missili puntati verso l'Europa
Ieri 30-05-25, 11:12
La Russia sarebbe pronta a installare sistemi missilistici nella base militare di Sebha, nel sud della Libia, con l'obiettivo di puntarli verso l'Europa. A rivelarlo è una fonte vicina al dossier che, parlando con Agenzia Nova, avrebbe spiegato che il piano, sostenuto dal generale Khalifa Haftar e dai suoi alleati, sarebbe in fase avanzata. La base si troverebbe a circa 1.000 chilometri da Lampedusa e rappresenta, per posizione geografica, un potenziale avamposto strategico per operazioni militari a medio e lungo raggio. L'obiettivo sarebbe quello di collocare missili in grado di colpire il cuore del continente europeo. Una minaccia vera e propria contro l'Ue, dunque, che dallo scoppio della guerra in Ucraina ha tenuto posizioni non gradite a Mosca. Dal Cremlino, inoltre, nei giorni scorsi è emerso ulteriore fastidio per le dichiarazioni del cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha aperto alla possibilità di togliere limitazioni alla gittata degli armamenti che fornirà all'Ucraina. Ma il posizionamento della Russia in Nord Africa sarebbe precedente alle parole arrivate dalla Germania. «Io penso che l'inizio sia già avvenuto a seguito della sostituzione della Wagner - spiega a Il Tempo Marco Mancini, già responsabile del controspionaggio italiano, che martedì scorso, durante la trasmissione televisiva "È sempre Cartabianca" aveva anticipato la notizia -. È successo già diverso tempo fa per occupare i centri nevralgici in Africa, dal Burkina Faso, al Centrafrica, al Sud Sudan e Mauritania. Con la base militare in Libia siamo in una fase successiva per impossessarsi di tutta la Libia, quindi arrestando o mandando via il Governo di Tripoli e neutralizzando tutte le milizie che abbiamo visto in questi giorni si sono fatte la guerra l'uno con l'altro a seguito della morte di al-Kikli». Proprio l'uccisione a Tripoli del comandante miliziano da parte della Brigata 444, fedele al premier Abdulhamid Dabaiba, ha scatenato una spirale di violenze senza precedenti che ha offerto al generale Haftar l'occasione di avanzare verso Tripoli per prendere il controllo dell'intero paese. «Questa è la risposta di Vladimir Putin - riprende Mancini -. C'è un accordo su questo, a me risulta anche con gli Usa, per piazzare alcune basi in funzione anti-europea. Quindi la Libia diventa la porta d'ingresso per l'Africa, il cui possesso è ufficialmente di Haftar, ma dietro c'è Putin». Ma le implicazioni vanno oltre i confini libici. Parte dell'intesa comprenderebbe il trasferimento in Libia di un milione di palestinesi.
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