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Netanyahu all'Onu: "Follia lo Stato di Palestina. A Gaza dobbiamo finire il lavoro"
Ieri 26-09-25, 16:19
Benjamin Netanyahu attacca i Paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina. “È come dare ad Al-Qaeda uno Stato ad un miglio da New York dopo l'11 settembre”, rilancia all'ottantesima assemblea generale dell'Onu. Un discorso durissimo che ha visto numerosi delegati alzarsi e uscire dall'aula non appena il primo ministro israeliano ha preso la parola. Sulla giacca indossa un codice QR collegato all'assalto del 7 ottobre e sostiene che “Israele deve finire il lavoro a Gaza”. La guerra nella Striscia ha “a che fare con le persone in tutto il mondo”. “I nostri nemici sono i vostri nemici”, sostiene. Poi tira fuori una cartina gigante del Medio Oriente dove Palestina, Siria, Iran, Iraq e quella parte dello Yemen governa dagli Houthi sono segnate in rosso. Con una penna sottolinea ad uno ad uno quelle nazioni, tanto per far capire chi sono “i nemici”. Poi propone, con un altro cartello, un singolare quiz: “Chi ha ucciso europei e americani a sangue freddo?”. Sul tabellone sono riportate le risposte: Hamas, Hezbollah, gli Houthi l'Iran. Qual è quella giusta? “Tutte quante”, sottolinea Netanyahu. “I nostri nemici ci odiano tutti con lo stesso odio. Vogliono riportare il mondo moderno al passato, a un'epoca oscura di violenza, fanatismo e terrore”. “Sapete nel profondo che Israele sta combattendo la vostra battaglia”, aggiunge il premier, sottolineando che i Paesi che condannano pubblicamente Israele, a porte chiuse, dicono di “apprezzare i nostri servizi segreti iche hanno ripetutamente impedito attacchi nelle loro capitali”. Il presidente degli Stati Uniti, prosegue, “capisce meglio di qualsiasi altro leader che Israele e l'America affrontano una minaccia comune”. Ha dimostrato all'Iran che “c'è un prezzo da pagare per aver finanziato gruppi terroristici armati, ucciso americani e pianificato per assassinarlo”. “La vittoria di Israele su Hamas porterà la pace con il mondo arabo e l'espansione degli Accordi di Abramo”, ha continuano il premier. “Credo che nei prossimi anni il Medio Oriente cambierà aspetto. Molti di coloro che hanno dichiarato guerra a Israele scompariranno e i coraggiosi costruttori di pace prenderanno il loro posto”. Netanyahu è sicuro: “Oltre il 90% degli israeliani è contrario alla creazione di uno Stato palestinese. Non è solo una mia politica o del mio governo, è la politica del popolo d'Israele. Quindi “dobbiamo finire il lavoro a Gaza. L'esercito israeliano osserva regole d'ingaggio molto stringenti. Il rapporto tra civili e combattenti uccisi è molto basso rispetto a guerre recenti come quella in Afghanistan”. Il premier ha accusato Hamas di trattenere i civili come “scudi umani” e di rubare gli aiuti umanitari: “L'85% degli aiuti è stato sottratto e rivenduto a prezzi altissimi. Sono state portate due milioni di tonnellate di aiuti, una tonnellata per ogni abitante di Gaza”. Sul piano politico, Netanyahu ha definito l'idea di uno Stato palestinese “pura follia”, paragonandola a “dare ad Al-Qaeda uno Stato a un miglio da New York dopo l'11 settembre”. “È semplicemente un premio a sanguinari assassini terroristi”, ha concluso e "Israele non vi permetterà di imporci uno Stato terroristico".
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