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Netanyahu shock: "No allo Stato palestinese. A Gaza prosegue l'occupazione"
30-09-2025, 13:55
Benjamin Netanyahu respinge l'ipotesi di uno Stato palestinese. E annuncia che l'esercito israeliano afferma "rimarrà nella maggior parte della Striscia di Gaza". La dichiarazione è arrivata in mattinata attraverso un video pubblicato su Telegram in cui il primo ministro parla della visita negli Stati Uniti e dell'incontro con il presidente Donald Trump. "Abbiamo isolato Hamas", ha affermato Netanyahu. "Ora il mondo intero, compreso il mondo arabo e musulmano, sta facendo pressioni su Hamas affinché accetti le condizioni che abbiamo posto insieme al presidente Trump: rilasciare tutti i nostri rapiti - sia vivi che morti - mentre l'Idf rimarrà nella maggior parte del territorio". "Una cosa l'abbiamo detta - ha proseguito - Siamo fermamente contrari a uno Stato palestinese. Lo ha detto anche il Presidente Trump, che ha compreso la nostra posizione. Ha anche dichiarato all'Onu che una tale mossa sarebbe un'enorme ricompensa per il terrore e un pericolo per lo Stato di Israele. E naturalmente non saremo d'accordo". Il ministro delle finanze di estrema destra israeliano, Bezalel Smotrich, membro del governo di coalizione di Netanyahu, ha invece definito il piano un "fallimento diplomatico sconcertante". "Secondo me, finirà in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza", Ha aggiunto. La Russia ha dichiarato di sostenere il piano in venti punti di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza. "Accogliamo con favore qualsiasi sforzo da parte del presidente degli Stati Uniti volto a porre fine a questa tragedia in corso", ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Naturalmente, vogliamo che questo piano sia attuato e che contribuisca a portare gli eventi in Medio Oriente a una conclusione pacifica" Il Qatar intanto ha programmato un incontro con i rappresentanti di Hamas e la Turchia più tardi martedì per discutere il piano di pace per di Gaza presentato da Donald Trump. Majed al-Ansari, portavoce del ministero degli Esteri qatariota, ha fatto sapere che Hamas lo studierà "responsabilmente". Ma una fonte vicina ad Hamas ha fatto trapelare che all'interno del movimento c'è chi sostiene che il piano sia "completamente di parte nei confronti di Israele" e che ha imposto "condizioni impossibili" che mirano a eliminare il gruppo. Un funzionario palestinese, che ha chiesto di restare a anonima, ha sottolineato come la proposta di Trump sia la "piena adozione di tutte le condizioni israeliane, che non concedono al popolo palestinese e ai residenti della Striscia di Gaza alcun diritto legittimo". E ora si attende la risposta ufficiale di Hamas. Un rifiuto assoluto potrebbe metterla in collisione con un gruppo di paesi arabi e musulmani che hanno accolto con favore il piano. Hamas ha avviato una serie di consultazioni all'interno dei suoi leader politici e militari, sia in Palestina che all'estero, prima di pronunciarsi. Nonostante l'opposizione di Trump a uno Stato palestinese, il ministro britannico per la SaluteWes Streeting è intervenuto sostenendo che il piano del presidente per Gaza "potrebbe aiutare a superare l'opposizione a una soluzione a due Stati". "Abbiamo visto dichiarazioni, parole di esponenti di spicco del governo israeliano che credo indichino un futuro che riguarda l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra a Gaza. Questo equivale a una pulizia etnica", ha aggiunto. "Abbiamo sentito dagli israeliani che non credono in una soluzione a due Stati. Il piano di pace che il presidente Trump sta proponendo potrebbe fare è sfondare quell'impasse, sfondare quella resistenza a una soluzione a due Stati, che crediamo sia ancora l'unica soluzione per gli israeliani e per i palestinesi, l'unico modo per garantire la sicurezza che gli israeliani meritano e chiedono e anche il futuro luminoso per la Palestina che giustamente meritano". Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e il capo dei servizi segreti egiziani, Mahmoud Rashad hanno incontrato in mattinata i negoziatori di Hamas e condiviso il piano in venti punti, che verrà esaminato nei prossimi giorni. Mustafa Barghouti, segretario generale dell'Iniziativa nazionale palestinese, ha detto che "non c'è nulla che possa garantire la pace" nel piano di Trump: "È totalmente di parte, dalla parte degli israeliani. Lo chiamano piano di pace, ma non c'è nulla che possa garantire la pace, perché non parla di porre fine all'occupazione. Non c'è alcuna garanzia che una volta che Israele riavrà i prigionieri Netanyahu non riattiverà la guerra. Non esiste un provetto chiaro per il ritiro di Israele da Gaza".
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