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"No bridge no genocide", la protesta NoPonte è ProPal: cosa spunta in piazza
Oggi 09-08-25, 18:47
Da NoPonte a ProPal è un attimo. "Vogliamo l'acqua, non la guerra" è lo slogan scelto dai collettivi che hanno organizzato per sabato 9 agosto a Messina una manifestazione contro il Ponte sullo SStretto il cui progetto ha ricevuto il via libera decisivo del Cipess. In piazza varie sigle dal Pd locale alle formazioni della sinistra più movimentista e antagonista. In modo difficilmente intellegibile, le sigle legano la protesta alla grande opera con la situazione in Medio Oriente. Tra le bandiere rosse e i vessilli NoPonte fanno bella mostra le bandiere della Palestina e gli slogan sul Medio Oriente come quello "No bridge no genocide" realizzato dalla Casa del Popolo di Messina. "Costellata dagli innumerevoli annunci di Salvini e Ciucci è arrivata una nuova estate - si legge nel manifesto che accompagna l'iniziativa - (...) Ancora una volta ci troviamo, d'altronde di fronte a una estate di passione per l'assenza di acqua nelle nostre abitazioni". I manifestanti contestano anche il Ponte venga considerato un'opera strategica: "Di recente il Governo ha con ancora più forza rappresentato il ponte come opera di interesse militare collocandolo nel quadro degli impegni strategici della Nato e rendendo la Sicilia, da quasi un secolo occupata dalla presenza di basi militari USA, NATO e italiane, sempre più un avamposto militare nel Mediterraneo”. Si può anche essere contrari a un'opera che, nelle previsioni del governo, porterà sviluppo e benefici all'intero Sud, ma opporsi perché con il Ponte l'Italia diventerà una sorta di "avamposto militare" è quantomeno curiosa. "Serve moltiplicare gli sforzi - ha detto Gino Sturniolo, leader dell'assemblea No Ponte - in vista dell'avvio dei cantieri in autunno". Sturniolo ha ricordato che la Corte dei Conti dovrà pronunciarsi sul progetto, dopo aver già segnalato incongruenze procedurali e la concentrazione di risorse su un'unica opera. "Non possiamo affidarci solo alla via giudiziaria - ha sottolineato - ma serve un forte coinvolgimento popolare per fermare il progetto". Mariella Valbruzzi (Rete No Ponte Capo Peloro) ha annunciato il presidio "Casa Caridi" attivo da giugno a Torre Faro. "Bloccheremo i cantieri in tutti i modi - ha detto Valbruzzi - e in caso di espropri avvieremo le azioni legali necessarie".
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