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Nomine Ue, come andrà a finire: la profezia di Cacciari e l'errore da evitare
27-06-2024, 07:21
«Se l'Italia non ha un posto di rilievo nella governance europea sarà solo per una debolezza economica e strutturale, non per giochi di palazzo o perché Meloni ha deciso di non spaccare le destre. Sono anni che siamo il fanalino di coda e ciò non è certamente colpa dell'ultimo governo». A dirlo il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. È sorpreso che l'esecutivo di Palazzo Chigi non sia stato considerato, come qualcuno prevedeva, per quanto concerne le caselle che contano? «Meloni non vuole votare von der Leyen e quindi è logico che non avrà un ruolo centrale nella partita. Un po' alla volta, comunque, sono certo che arriveranno tutti al centro. Questa è la verità. Stiamo parlando di una maggioranza molto debole». Ancora non è chiusa, dunque, la partita? «Probabilmente è terminata una fase. Se la premier non vota l'attuale presidente è normale che questa non le faccia dei favori. Mi sembra un'ovvietà». Non si rischia che l'Italia resti sola in un momento delicato? «Perché prima eravamo potenti? La verità è che siamo un Paese debole e fragile. Abbiamo un debito spropositato, che non riusciamo ad affrontare. Il problema non è la posizione di Fratelli d'Italia. Sono anni che si va avanti così. Meloni semplicemente non è nelle condizioni di dettare regole perché non se l'è sentita di fare lo strappo con le altre destre, votando l'esecutivo uscente. Questo avrà un prezzo politico per lei, ma non per l'Italia. Non potevamo, comunque, di sicuro aspirare ad avere la presidenza della Commissione o posti di estremo rilievo. Mi sembra, pertanto, sia un'esagerazione fare tutto questo dramma». Il Partito Democratico, invece, ha la possibilità di ritagliarsi un ruolo a Bruxelles? «Visto che i social-democratici continueranno a stare in maggioranza e accetteranno la candidatura indicata dai popolari, si giocherà una partita. Avrà, però, il peso per imporsi all'interno del suo gruppo?». Ha parlato del ruolo decisivo dei popolari. Ciò è un vantaggio per Forza Italia? «Tajani si sta muovendo con grande astuzia. Non è escluso che alla fine quello che perde Meloni lo possa acquistare Forza Italia. A mio parere, tutti, alla fine, andranno a finire verso un centro popolare europeo o meglio ci sarà una destra diversa da quella che immaginavamo fino a qualche anno fa». Così non si rischia di spaccare la maggioranza? «Se si romperà, non sarà certamente per questi motivi. Gli ostacoli sono il nodo della finanziaria, il muro del debito, non il commissario in più o in meno».
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