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Non solo danni: lo spiraglio dazi per il Made in Italy
06-03-2025, 10:48
Negli ultimi anni, la globalizzazione ha reso il settore tecnologico sempre più interconnesso. Molte aziende italiane dipendono da componenti prodotti all'estero, soprattutto in Cina, Usa e Corea del Sud. L'imposizione di dazi su prodotti tecnologici potrebbe cambiare questo scenario, con effetti rilevanti su consumatori, imprese e investitori. Uno degli impatti immediati sarebbe l'aumento dei prezzi per i consumatori. Se venissero applicate tariffe sulle importazioni di smartphone, computer e altri dispositivi, i rivenditori sarebbero costretti a trasferire i costi sugli acquirenti. Le aziende italiane del settore tecnologico dipendono da componenti stranieri. I dazi su questi beni aumenterebbero i costi di produzione, penalizzando sia le grandi industrie sia le PMI. Le imprese potrebbero reagire in due modi: trasferendo i costi sui clienti, riducendo così la competitività, oppure cercando fornitori alternativi in Europa o Italia, affrontando costi più alti e ritardi nella produzione. Se da un lato i dazi potrebbero incentivare la produzione interna, dall'altro l'Italia non ha ancora una filiera autonoma per microchip e semiconduttori. Le startup high-tech, che dipendono dall'hardware importato, potrebbero subire un freno nella crescita, così come gli investimenti nel settore. Inoltre, l'Italia fatica già a trattenere talenti e imprese innovative, che potrebbero preferire mercati più favorevoli come USA e Germania. Anche le multinazionali del tech presenti in Italia, come Google, Amazon, Microsoft e Apple, potrebbero riconsiderare i loro investimenti nel paese. Le esportazioni italiane di prodotti tecnologici avanzati potrebbero subire dazi di ritorsione, compromettendo la competitività internazionale. Essendo parte dell'UE, l'Italia deve allinearsi alla politica commerciale europea, che regola i dazi a livello comunitario. Se l'Ue adottasse tariffe in risposta a misure protezionistiche di Usa o Cina, l'Italia potrebbe subirne le conseguenze, sia per l'aumento dei prezzi sia per eventuali ritorsioni commerciali. L'introduzione di dazi cambierebbe le dinamiche del mercato italiano, con effetti su più livelli. Dispositivi elettronici più costosi, minore accessibilità alla tecnologia. costi più elevati penalizzerebbero famiglie e imprese. Le aziende italiane potrebbero riorganizzare le catene di fornitura, puntando su fornitori in Europa dell'Est o Nord Africa, favorendo il nearshoring. Un effetto collaterale potrebbe essere lo sviluppo dell'industria dell'assemblaggio locale: importare singoli componenti invece di prodotti finiti (soggetti a dazi più alti) permetterebbe di produrre dispositivi marchiati «Made in Italy», creando opportunità per il settore manifatturiero. Tuttavia, questo richiederebbe investimenti in infrastrutture e competenze. Non solo i consumatori, ma anche le aziende che dipendono da tecnologia avanzata per la produzione subirebbero l'impatto dei dazi. L'aumento del costo di macchinari e componenti industriali avrebbe ripercussioni su settori come biomedicale, automotive e aerospaziale, incidendo sulla competitività delle imprese italiane.
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