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Non solo Ponte ma reddito di "Pontanza". L'editoriale di Cerno
Oggi 07-08-25, 07:34
Se fossimo in un Paese normale oggi sarebbe un giorno di festa. Per due motivi: la rottura del grande tabù, il ponte sullo stretto di Messina, l'opera sognata e avviata da Silvio Berlusconi, e che per molti anni la sinistra e i suoi governi volevano. E che oggi prende il via. Va reso atto a Matteo Salvini di averci creduto nel Paese dei gufi e dei no. E al governo di Giorgia Meloni di averlo supportato. È un tabù che si rompe e per questo porta l'Italia nel futuro. Libera energie e rovescia il maleficio di un Paese che guarda solo indietro, del Paese del massimo ribasso, dove i ponti cadono anziché essere eretti. Dovrà essere il ponte più bello e moderno del mondo, come fu la cupola di Michelangelo, come fu prima ancora il Colosseo, perché l'Italia è questa e non quella di Ultima Generazione. Ma c'è anche un secondo motivo, il reddito di «pontanza». Scusate il gioco di parole ma da oggi il centrodestra propone al Sud un modello di crescita economica per decine di migliaia di persone basato sul lavoro e sul futuro e non sul divano e sull'assistenzialismo.
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