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"Non sono ricattabile". Caso Almasri, avviso di garanzia a Giorgia Meloni
28-01-2025, 17:23
“Non sono ricattabile”. Così inizia il video con cui Giorgia Meloni fa sapere di aver ricevuto un avviso di garanzia dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi “lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini”, sottolinea la premier. Le accuse? Peculato e favoreggiamento, reati che sarebbero stati commessi nell'ambito della vicenda del generale libico Osama Njeem Almasri, arrestato a Torino dalla Digos per un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte penale internazionale e poi rimpatriato a Tripoli, in Libia, per un vizio di forma (“la richiesta di arresto della Corte penale internazionale – evidenzia la premier – non è stata trasmessa al ministero della Giustizia”) che non ha permesso alla Corte d'appello di Roma di convalidare il fermo. L'avviso di garanzia “è stato inviato anche ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano” fa sapere Giorgia Meloni. Tutto sarebbe partito da una denuncia presentata dall'avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra vicino a Romano Prodi, “conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi” sottolinea la premier. Nel video Meloni ripercorre la vicenda di Almasri ricordando come la Corte penale internazionale abbia emesso il mandato di arresto proprio nel momento in cui il generale libico stava entrando in Italia, dopo aver girovagato più di 10 giorni per l'Europa (da Londra a Monaco di Baviera passando per Bruxelles). “Io penso che valga oggi quello che valeva ieri, non sono ricattabile, non mi faccio intimidire, è possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l'Italia cambi e diventi migliore. Intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando in gioco la sicurezza della Nazione a testa alta e senza paura”.
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