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Orban-Lagarde e la vittoria del buonsenso contro la burocrazia
Oggi 29-10-25, 07:39
Se serviva una prova che le istituzioni europee dalla Commissione di Ursula von der Leyen alla Bce di Christine Lagarde volano fra Marte e Plutone mentre qui sulla Terra noi raspiamo come polli, è arrivata con la visita al mercato di Lady Euro. Serviva la plurigriffata regina del credito europeo, cantrice dell'austerity e sultana dei tassi per spiegarci che i pomodori fuori stagione costano troppo. E che lei, mettendo le mani avanti, deve essersi alzata lo stipendio per questa ragione. Ma la nemesi del surreale siparietto da falsa popolana viene dal fatto che in quelle stesse ore il famigerato e straodiato dalle sinistre presidente ungherese Viktor Orban incontrava Matteo Salvini e ripeteva al suo alleato, leader della Lega, parole di estrema saggezza che condivido dalla prima all'ultima: l'Unione Europea non conta niente. Un assioma che si sposa perfettamente con il rincaro dei cetrioli e con chi ne rimane, come insegna la saggezza popolare, fregato. Non c'è nulla di destra né di fascista in questa asserzione, mentre c'è molta spocchia e aristocratico distacco in quella di Lagarde. La vittoria del buonsenso contro la burocrazia.
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