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Orgoglio italiano! La nostra cucina a un passo dal diventare patrimonio dell'umanità
Oggi 10-11-25, 19:20
Il primo tassello è stato messo. La cucina italiana si avvicina al riconoscimento più ambito: diventare patrimonio dell'Unesco. La decisione finale sarà presa il 10 dicembre a Nuova Delhi. "Siamo contenti di questo primo passo, speriamo in un lungo percorso, ce lo meritiamo. La cucina italiana in questo momento è la più gradita nel mondo perché è semplice ed è difficile essere semplici. La nostra cucina nasce al mercato ed è stata inventata dalle nostre nonne e bisnonne. A differenza della cucina francese che è tecnica ed è stata inventata dai ristoratori. Quindi la nostra cucina piace ed è replicabile, questo è il vero grande patrimonio", sottolinea Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, sentito da LaPresse assieme a numerosi chef stellati. "La cucina italiana è una cucina unica al mondo nel suo genere, non è solo un insieme di piatti e di ricette ma è un gesto d'amore, un linguaggio di gesti, di profumi, di silenzi, che tengono insieme un paese intero. Attorno a una tavola apparecchiata l'Italia si riconosce, si condividono i sogni, si ricompongono le famiglie. Cucinare per noi non è solo nutrirsi ma prendersi cura dei familiari, degli amici, degli ospiti. La cucina italiana è un rito collettivo", il pensiero di Chef Massimo Bottura. Lo chef Filippo La Mantia si dice "orgoglioso soprattutto per un motivo, perché gli elementi che caratterizzano la nostra cucina sono la pasta e la pizza ed avere messo in risalto questi due progetti divini più di tutta la scienza che mettono in cucina gli altri ti fa capire quanto la tradizione e la famiglia siano fondamentali nella nostra cucina. Pizza e pasta, quindi impasto, mani e rito e un carboidrato che ci nutre a qualsiasi ora della giornata e della notte. Due elementi caratterizzanti delle nostre tradizioni". Ma occhio ad alcune varianti che Gianfranco Vissani mette in risalto: "Un grande patrimonio che abbiamo e che stiamo distruggendo con tante cavolate, tipo le basse temperature, ultrasuoni, microonde che hanno tolto il sapore di una volta. E non li capiscono più i sapori. La griglia ad esempio mica si può fare per cento persone o più, va fatta per 10-20 massimo 30 persone".
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