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Orsini è sicuro: "Vicini alla resa incondizionata". Vittoria totale di Putin?
Ieri 29-12-25, 21:54
All'indomani dell'incontro a Mar-a-Lago tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, e dei parallei contatti tra il presidente degli Stati Uniti, Vladimir Putin e i leader europei, il sociologo ed esperto di geopolitica Alessandro Orsini è intervenuto a 4 di sera, il talk show di Rete 4, offrendo una lettura fortemente critica delle recenti iniziative diplomatiche legate alla guerra in Ucraina. Orsini, spesso al centro delle polemiche per posizioni ritenute filorusse, ha definito l'ultima proposta di pace avanzata dal presidente ucraino come «un avvicinamento alla resa senza condizioni». Secondo il sociologo, ogni nuovo piano presentato da Kiev segnerebbe un progressivo indebolimento della posizione ucraina: «Tutte le volte che Zelensky offre un nuovo piano di pace a Putin, aumenta il numero di imposizioni che Zelensky accetta da parte della Russia». Nel suo intervento, Orsini ha collegato direttamente le mosse diplomatiche di Zelensky al nuovo protagonismo internazionale di Trump, tornato al centro del dialogo globale dopo l'incontro in Florida. «Credo che questa guerra finirà quando Zelensky avrà ingoiato il piano ai 28 punti di Trump», ha affermato, indicando quel documento come «il testo fondamentale da firmare per porre fine alle ostilità». Secondo l'analisi del sociologo, il quadro attuale non configurerebbe una vera trattativa: «Questa è una finta trattativa dove si muove soltanto una parte. La Russia è sempre rimasta ferma sulle sue richieste, è soltanto l'Ucraina che fa passi indietro». Una posizione che, a suo dire, troverebbe conferma anche nei contatti in corso tra Washington, Mosca e le capitali europee, giudicati più orientati a congelare il conflitto che a riequilibrare il negoziato. Al centro di ogni possibile accordo, secondo Orsini, resta il nodo della Nato. «Putin non accetterà una controproposta di Zelensky che non fornisca garanzie del non ingresso dell'Ucraina nella Nato», ha spiegato. Garanzie che dovrebbero essere, a suo avviso, non solo politiche ma giuridicamente vincolanti: «Devono essere inserite nella Costituzione dell'Ucraina, in un documento in cui sia scritto chiaramente che l'Ucraina rinuncia a entrare nella Nato». Nelle prossime settimane si capirà se le previsioni di Orsini si trasformeranno in realtà.
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