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Pagella per i presidi. Voti come agli studenti e premi per i più bravi
23-02-2025, 11:44
Anche i presidi saranno giudicati con i voti. Come gli studenti, i dirigenti scolastici avranno una pagella dove si potrà vedere rendimento e capacità. Ad introdurre la novità è stato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha emanato ieri il decreto di adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti. In attuazione delle disposizioni legislative promosse dallo stesso dicastero. Le pagelle per i presidi verranno stilate già dall'anno scolastico 2024/2025, la valutazione dei dirigenti avverrà tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero e del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti. Il procedimento sarà articolato in sia su una fase di assegnazione degli obiettivi, anche di rilevanza regionale, che sulla valutazione, a cura dei direttori degli Uffici Scolastici, garantendo altresì un eventuale momento di contraddittorio con gli interessati e il ruolo di un organismo di garanzia. Agli esiti della valutazione sarà collegata la retribuzione di risultato. Cioè, meno soldi in busta paga come premio di produzione per chi avrà btutti voti in pagella. Inutle dire che le proteste sono fioccate ma, secondo il ministro Valditara, «si tratta di un momento storico per il comparto scuola perché il sistema di valutazione introdotto arriva dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale». «Il nuovo sistema di valutazione consentirà di verificare e accompagnare il raggiungimento dei risultati, al servizio degli studenti e delle famiglie, anche nella prospettiva di una crescita professionale dei dirigenti scolastici», sottolinea il ministro dell'Istruzione. Nell'ambito del decreto-legge in materia di pubbliche amministrazioni, licenziato dal Consiglio dei ministri, è poi stata approvata una misura volta a finanziare, con risorse statali, forme di assistenza sanitaria integrativa a beneficio del personale della scuola, circa un milione di lavoratori. «Oggi scriviamo un altro capitolo importante di una stagione di riforme che ha come obiettivo la valorizzazione del personale scolastico. Si tratta della prima assicurazione sanitaria integrativa, una misura che abbiamo fortemente voluto a beneficio dei lavoratori di un settore che riteniamo strategico per il futuro del nostro Paese», afferma il ministro Valditara. L'impegno finanziario è di 220 milioni in 5 anni. Nel decreto-legge in materia di pubbliche amministrazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri, oltre all'introduzione dell'assicurazione sanitaria integrativa per il personale della scuola, viene estesa anche ai diplomati Its la possibilità, ora riservata ai soli laureati, di essere assunti dalle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo determinato di apprendistato per 36 mesi, nel limite del 10% delle facoltà assunzionali disponibili. La misura rafforza ulteriormente l'attrattività di questi percorsi formativi, offrendo ai diplomati nuove opportunità di crescita professionale e un accesso più agevole al mondo del lavoro, inclusa la pubblica amministrazione. «È un passo fondamentale per legare formazione e occupazione in una prospettiva a lungo termine», secondo Valditara. Durante il periodo di apprendistato, i diplomati Its accederanno al progetto«PA 110 e lode», per ottenere il titolo di laurea, previo riconoscimento dei crediti formativi già acquisiti. Alla scadenza del periodo di apprendistato, il contratto potrà trasformarsi in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
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