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Prima della Scala: applausi e incasso record per Lady Macbeth, ovazione per Segre
Ieri 07-12-25, 22:46
La Milano che conta c'era tutta, non si può dire altrettanto di Roma. Le assenze del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni non sono passate inosservate in occasione della Prima della Scala, quest'anno l'opera russa 'Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk' di Dmitrij Šostakovic, ultima direzione del maestro Riccardo Chailly per la regia del giovane russo Vasily Barkhatov. Al termine oltre dieci minuti di applausi convinti, in particolare per l'interpretazione straordinaria della cantante americana di origini polacche Sara Jakubiak interprete della protagonista Katerina. A presiedere il palco centrale del prestigioso teatro milanese è stata la senatrice a vita Liliana Segre, accolta da un caloroso applauso al suo ingresso prima dell'esecuzione dell'inno di Mameli. "Sono io che voglio bene alla Scala", ha commentato la senatrice a proposito dell'ovazione ricevuta. Al suo fianco il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Dietro di loro il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, la vicepresidente della Camera Anna Ascani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli. "La Scala ha perso fascino? No, non credo proprio anzi, a livello internazionale va sempre meglio, la scelta del nuovo direttore musicale va un po' in questa direzione", ha dichiarato a margine il sindaco Sala arrivato in compagnia della moglie. "Ho visto il presidente Mattarella qualche giorno fa, l'anno prossimo ci sarà e spero proprio, anche perché sarà la mia ultima Prima della Scala da sindaco. Questa è già la decima", ha aggiunto. "Scala senza Roma? Ce ne faremo una ragione, noi viviamo bene anche da soli", ha detto invece il presidente della Regione Fontana. Con prezzi dei biglietti che variavano dai 3.200 ai 150 euro, l'edizione 2025 della Prima ha raggiunto un incasso record di 2.679.482 milioni di euro. Il più alto di sempre. L'anno scorso ci si era fermati a 2.560.000 milioni. Come sempre parterre ricco di personalità dal mondo della politica, dell'industria, dalla finanza al mondo dello spettacolo e dello sport. Tra i primi ad arrivare Diana Bracco e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. Presenti anche il presidente di Abi Antonio Patuelli, l'architetto Stefano Boeri, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. Presente anche Barbara Berlusconi in qualità di membro della Fondazione La Scala. "La Prima nel Cda della Scala è una bella emozione, c'è tanto impegno da parte mia, tanto lavoro ma soprattutto è un'occasione importantissima perché porta la cultura italiana e Milano nel mondo. Mio padre amava l'opera, ho avuto il piacere di accompagnarlo parecchi anni fa a una Prima", ha detto. "Credo sia una serata importante per la cultura e anche molto bella per le persone che sono venute ad ammirare questa opera". Sull'opera Barbara Berlusconi, vestita in un elegante abito rosso di Giorgio Armani, ha spiegato: "So che è un'opera ruvida e cruda e mi aspetto di poter fare una riflessione sui temi attuali. C'è un grande tema femminile e credo sia molto importante", ha aggiunto. Un'opera "alternativa ma un classico", l'ha invece definita Giuli. "Una scelta coraggiosa" che "si è rivelata davvero felice. Rappresentazione potente per un capolavoro musicale assoluto e senza tempo, eseguito con rara maestria dal direttore Chailly", ha detto il sottosegretario Mazzi. Nutrita anche la presenza di esponenti del mondo dello spettacolo, della moda, del cinema, della musica e della tv. In particolare ha aleggiato la figura del compianto Giorgio Armani, con molti dei presenti che hanno indossato suoi abiti. Presente l'attore Pierfrancesco Favino in compagnia della moglie, l'attrice Anna Ferzetti. "Se incontrerò il ministro Giuli gli augurerò buona serata", ha replicato a proposito delle recenti polemiche tra il ministro e il mondo del cinema sui tagli ai finanziamenti. Emozionatissimo ed elegantissimo il cantante Mahmood. "Sono molto curioso e spero mi lasci qualcosa. La censura? È stata un'opera mega rivoluzionaria, voglio gustarmi ogni frammento. Ho sempre ammirato tanto questo luogo, lavoravo nei bar della zona e passavo davanti a guardare la Scala, ora che sono alla prima sono molto contento, mi sembra un sogno", ha dichiarato il due volte vincitore a Sanremo. "Oggi sono spettatore, quindi oggi me la godo. Mi piace molto ascoltare. Va bene, sono musicista, chiaramente qua parliamo anche con delle eccellenze, quindi mi piace ascoltare e studiare", ha detto invece Achille Lauro entrando in teatro. "Io credo in generale che questa opera sia un'opera importante perché tratta tematiche attualissime e anzi, forse, è anche un atto coraggioso portarla oggi qui", ha aggiunto il cantante romano a proposito di 'Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk', opera di Šostakovic del 1934 e che venne censurata dal dittatore sovietico Stalin. Presenti in sala tra gli altri anche il presidente dell'Inter Beppe Marotta, l'ex allenatore Fabio Capello, l'attore Giorgio Pasotti, lo storico inviato di Striscia la notizia Vittorio Brumotti, i giornalisti Gigi Marzullo e Roberto D'Agostino, lo stylist Enzo Miccio oltre allo chef stellato Davide Oldani. Come sempre nel pomeriggio non sono mancate la manifestazioni di protesta all'esterno del teatro, non a caso è stato predisposto un servizio d'ordine imponente con tanto di zona rossa a fare da cuscinetto con l'ingresso. Dinanzi a Palazzo Marino c'è stato un presidio dei lavoratori dello spettacolo. "Siamo qui oggi per dire che i lavoratori della cultura devono tornare al centro della visione di un paese, mentre il governo ha in testa solamente quello di occupare le istituzioni culturali senza dare dignità ad un lavoro, che è un lavoro intermittente, un lavoratore oggi non ha ancora la certezza del suo periodo contributivo", ha detto il segretario generale della Cgil di Milano, Luca Stanzione a margine del presidio. Subito dopo c'è stata anche una protesta di un centinaio di sostenitori di associazioni pro-Pal. Su un palco improvvisato, gli attivisti hanno inscenato una performance satirica che metteva in scena la premier Giorgia Meloni - ribattezzata per l'occasione 'Lady Mac Melon' - insieme ai ministri Giuseppe Valditara e Giuli e al sindaco Sala. "Al Teatro alla Scala va in scena il primo spettacolo della stagione teatrale, un tripudio di lusso, di sfarzo, di cultura che può far calare il silenzio su due anni di genocidio, 77 anni di occupazione, su una città che cade a pezzi. Mentre il sindaco si presenta alla prima della Scala pagando un biglietto che costa più di mesi di affitto in questa città", ha scandito il performer al microfono per quella che è stata definita "una prima diffusa" e "popolare".
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