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Quarta Repubblica, quell'audio di Sempio sull'amico Michele: "Te ne andavi in comunità"
Oggi 15-07-25, 10:28
Il delitto di Garlasco continua a svelare misteri e domande. E Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi e ad oggi l'unico indagato nella nuova inchiesta sull'omicidio, continua a essere sotto i riflettori. Ieri a Quarta Repubblica su Rete 4, sono state ascoltate in un servizio di Ludovica Bulian alcune intercettazioni che aprirebbero nuovi interrogativi nel mistero di Garlasco. Le conversazioni risalirebbero al 2017, durante l'inchiesta poi archiviata nei confronti dell'uomo. In un primo audio, l'amico di Marco Poggi è al telefono in auto e parla a un soggetto non identificato della morte dell'amico Michele, trovato impiccato un anno prima. “Da 0 a 18 anni è stato il mio più grande amico. Tutte le cazzate le abbiamo fatte insieme. Tutte le cose le abbiamo fatte insieme – racconta – Ti vedevi tutti i giorni e poi un annetto fa si è impiccato. Michele si è impiccato però, che c***o”. Sempio poi parla da solo nell'autovettura e i carabinieri non trascrivono le sue parole, limitando a un riassunto, ma il monologo – come sottolinea la giornalista – è doloroso, oscuro e riapre un altro dei misteri di Garlasco, a distanza di anni: “Tutte le robe che potevi fare nella tua vita proprio impiccarti. Minchia vattene in comunità. Te ne andavi in comunità, sarà brutto però dalla comunità te ne esci”. Un passo indietro: l'amico di Sempio, prima di togliersi la vita nel 2016, aveva pubblicato su Facebook, dove era registrato come Mem Heshin, espressione che nella mistica ebraica richiama il quinto nome di Dio, una strofa di una canzone: “La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità nessuno mai te la racconterà”. Il post scritto dall'uomo risale a poche settimane dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi e da più parti ci si chiede a quale verità si riferisse Michele e se esistesse un collegamento con la villa dei Poggi o con il delitto. L'unica cosa certa, conclude la giornalista, è che gli inquirenti “puntano a ricostruire il giro di amicizie di Sempio” e queste potrebbero rilevarsi determinanti. Alla fine del servizio ancora alcuni secondi del Sempio inconsapevole di essere intercettato: “Io non posso dire un c**o perché non è che ti ero vicino, ma porca t*a. Che c*o ti impicchi? Già che ti sei impiccato, adesso che c*o hai ottenuto? Sei morto, porca t**a”.
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