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Rai, nodo presidenza. Gasparri ribadisce: "Agnes unica candidata possibile "
10-10-2024, 15:50
La presidenza Rai non s'ha da fare. Dopo l'insediamento del Cda e la designazione di Simona Agnes (sostenuta da Forza Italia) quale presidente in pectore, non solo continuano a mancare i voti in Vigilanza necessari a ufficializzarne la nomina, ma non si è neppure ancora riusciti a pervenire alla data della prima votazione. Dopo l'Aventino dell'opposizione, ieri si è assistito al forfait della maggioranza, che non si è presentata alla seduta plenaria della Vigilanza per fissare la data di convalida della nomina di Agnes. Ruolo di garanzia per la quale, ricordiamo, occorrono i due terzi della commissione, ovvero 28 voti su 42. Agnes può contare al momento su 25-26 preferenze e le opposizioni, Pd, M5s, Iv e Avs, sono tetragone a negarle le restanti. In caso di mancata convalida della nomina, il ruolo di presidente facente funzione sarà rivestito dal membro più anziano del Cda, nella fattispecie Antonio Marano (Lega), ma la soluzione non può che essere temporanea. Dopo l'annullamento della seduta plenaria, la senatrice Barbara Floridia, presidente della Vigilanza, sta incontrando in maniera informale i capigruppi dei vari partiti per capire se è possibile trovare un'intesa per fissare il voto su Agnes. In caso contrario, è nelle prerogative di Floridia calendarizzarlo entrò venerdì prossimo come prevede il regolamento sui tempi di convalida delle nomine. In tutta probabilità, Agnes non supererà il primo passaggio in Vigilanza e dovrà sottoporsi a una seconda votazione dopo le elezioni regionali liguri che potrebbero mutare gli equilibri politici. Ipotesi su cui punta Forza Italia per piazzare la propria candidata nel ruolo apicale della Tv pubblica. Fonti di stampa hanno avanzato ipotesi astruse secondo cui, per la presidenza, possano essere proposti in extremis Giovanni Minoli o Antonio Di Bella. Scelte impossibili sia per via delle quote di genere in CdA Rai, sia perché, come ha ribadito ancora una volta il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Simona Agnes è l'unica candidata possibile e irrinunciabile e, come tale, non si tocca né verrà giammai sostituita da altri nomi». Oltre al nodo della presidenza, permane quello della sostituzione del direttore del Tg3, dopo il passaggio di Mario Orfeo alla direzione de La Repubblica. Il notiziario della Terza Rete è storico avamposto del Pd, che potrebbe però essere espugnato per la prima volta dal Movimento Cinque Stelle nominando Senio Bonini, attuale vicedirettore del Tg1, o Bruno Luverà, notista politico del notiziario di Rai1, le cui quotazioni stanno prendendo quota in queste ore. La stampa ha fatto altri due nomi, meno probabili: Simona Sala, già direttrice del Tg3 nel difficile periodo dello scoppio della guerra in Ucraina, che però sarebbe lieta di restare alla guida di Radio Due, e Angela Mariella (Lega). Il M5S continua a ribadire che non voterà mai Agnes in cambio del Tg3, e anche il Pd annuncia l'Aventino a oltranza, malgrado in questi giorni abbia strappato l'ennesima direzione: il coordinamento iniziative strategiche per Paola Marchesini, moglie del potente direttore di Rai Cinema Paolo Del Brocco sempre in quota dem.
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