s

Regionali Marche, favorito il centrodestra e FdI primo partito. A quanto si ferma Ricci
Oggi 12-09-25, 12:16
Altro che avanzata progressista nel voto delle Regionali. Anche Nando Pagnoncelli, in un sondaggio per il Corriere della Sera, certifica che il cosiddetto campo largo arranca lì dove sperava di vincere per dare una sorta di avviso di sfratto al governo Meloni. I risultati di Puglia, Campania, Toscana, Veneto e probabilmente la Calabria (le prime tre a favore del centrosinistra, le altre due verso il centrodestra) sono ritenuti sostanzialmente scontati. O quasi. Perché una cosa sono i sondaggi, un'altra le urne che possono riservare sorprese inattese. Per questo il voto delle Marche, in calendario per il 28 e 29 settembre, ha assunto una valenza nazionale. O meglio, i progressisti hanno impresso a questa consultazione una importanza politica che travalica i confini regionali. Contavano, forse, su una vittoria, seppur risicata. E così con un 4-2 in loro favore avrebbero potuto dire che il vento in Italia sta cambiando. Ma hanno fatto male i loro conti. La sfida principale è tra Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra e presidente uscente, e Matteo Ricci, candidato del centrosinistra ed ex sindaco di Pesaro e attuale eurodeputato. Come evidenzia Pagnoncelli sono tre i temi sui quali si esprime una maggiore attenzione e preoccupazione da parte degli elettori marchigiani. Al primo posto la sanità (64%); segue il tema del lavoro e dell'occupazione (27%), ex aequo con il tema dei trasporti pubblici e delle infrastrutture. L'operato del presidente e della sua amministrazione è positivo per la maggioranza assoluta degli elettori (il 57%). I critici, invece, sono il 35%. Ma vi è un altro dato interessante. Tra gli elettori di Ricci sempre il 35% valuta positivamente l'operato di Acquaroli. Un dato, questo, che diventa maggioritario tra gli elettori incerti. La stima della partecipazione al voto, spiega il sondaggista, è complessa. Al momento il 49% degli elettori si dichiara sicuro di andare a votare mentre il 13% lo ritiene probabile. È possibile però che queste dichiarazioni non corrisponderanno all'effettivo comportamento degli elettori. Con queste dichiarazioni si ipotizza che l'affluenza possa attestarsi intorno al 56%. Ma passiamo ai dati sui principali candidati. Acquaroli è largamente in testa con il 50,1%. Ricci si ferma al 44,8%. Il restante 5% circa sceglie uno degli altri candidati. Per quanto riguarda il voto di lista, il primo partito risulta essere Fratelli d'Italia (25%). Al secondo posto il Partito democratico al 21,6%. Nel centrodestra seguono Forza Italia al 7,3% e la Lega al 5,9%. Quindi le altre forze minori, che insieme assommano all'11,7%. Complessivamente il centrodestra otterrebbe il 49,9%. Nel campo progressista seguono il Pd Avs con il 6,9%, il Movimento 5 Stelle con il 6,5% e le altre formazioni minori con il 10%. La coalizione dei partiti di centrosinistra arriverebbe al 45%. Se così fosse sarebbe un completo disastro per il campo largo. Addio avviso di sfratto per il governo Meloni. Senza dimenticare che anche la strada che porta alle Politiche del 2027 si farebbe più tortuosa per Schlein e compagni.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0