s

Resinovich e la confessione del tecnico sulla frattura, Bruzzone: "Perché non ha valore"
Oggi 06-05-25, 16:33
Il nuovo colpo di scena nel caso della morte di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste, è finito al centro del dibattito della puntata di oggi di Ore 14, il programma di attualità condotto da Milo Infante. Il preparatore anatomico che l'11 gennaio 2022, nella sala anatomica dell'obitorio di via Costalunga, partecipò all'esame autoptico sul corpo della donna, ha dichiarato che potrebbe aver procurato lui quella frattura alla vertebra della vittima. Ospite in studio e partendo da questo nuovo elemento, Roberta Bruzzone ha spiegato che valore potrebbe avere questo dato nella valutazione della vicenda. "La salma è stata manipolata in più occasioni. Se guardate il video del sopralluogo fatto durante il ritrovamento, vedete che anche il medico legale, per offrire alle telecamere il volto della salma, fa un'operazione vigorosa, che poteva già essere interessante sotto il profilo della vertebra", ha ricordato per esordire la criminologa. Il tecnico "che dice 'Forse sono stato io' sa di aver fatto delle manovre per gestire la salma che potrebbero aver prodotto quella lesività", ha continuato Bruzzone, spiegando che questa informazione esclude che si tratti di una frattura risalente a subito prima del decesso o a subito dopo. "Non è perimortale proprio per niente, né se è morta tra il 3 e il 2 né se è morta il 14", ha sottolineato la criminologa. Questa lesività "oggi non ha più alcun tipo di valore perché non può essere collocata in maniera certa in nessuna prospettiva" e "perde sostegno scientifico anche la conclusione a cui arrivano i secondi consulenti", ha affermato l'esperta. La gestione "è scivolosa per poter fare delle valutazioni scientifiche affidabili. Le risposte non arriveranno da lì. Al momento la seconda autopsia fa acqua da tutte le parti", ha chiosato.
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0