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Resinovich, super perizia ribalta tutto: "Omicidio", e spuntano le tracce genetiche
06-03-2025, 16:30
Tutto ribaltato sulla morte di Liliana Resinovich, il caso di Trieste che tiene con il fiato sospeso tanti italiani da oltre tre anni. "Non vi sono elementi tecnico-scientifici che supportino l'ipotesi del suicidio", ma gli elementi raccolti "convergono a delineare uno scenario in cui solo una dinamica omicidiaria", avvenuta attraverso "soffocazione esterna diretta, trova "una motivazione tecnica". È quanto scrivono nelle loro conclusioni i consulenti Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Stefano Vanin e Biagio Eugenio Leone, nella super perizia -sul corpo di Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, nella zona dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. È omicidio - L'ipotesi che le lesioni riscontrate sul corpo di Liliana Resinovich possano essere attribuite a "un evento accidentale" risulta "tecnicamente non prospettabile" delineando, di conseguenza, uno "scenario in cui" possono trovare una "concreta e plausibile spiegazione tecnica solamente con l'intervento di una terza persona". La super perizia, depositata nella notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo, esclude dunque il suicidio, confermando le indiscrezioni che erano trapelate nei giorni scorsi in relazione all'intero documento. La morte di Liliana Resinovich è avvenuta "con elevatissima probabilità nella mattinata del 14 dicembre 2021": dagli accertamenti effettuati "non è emerso alcun elemento contrastante con questa ricostruzione che trova conferma nelle evidenze ambientali, naturalistiche, anatomopatologiche e medico legali". È quanto scrivono nelle loro conclusioni i consulenti Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Stefano Vanin e Biagio Eugenio Leone, nella super perizia - che LaPresse ha potuto visionare - sul corpo di Resinovich. "È molto probabile" per i super consulenti che il corpo della donna "sia sempre rimasto nello stesso luogo in cui è stato trovato", una tesi suffragata "dalle evidenze scientifiche e dall'assenza di elementi significativi di permanenza in altro luogo". Caccia ai responsabili con il Dna - Sono emersi inoltre "elementi piliferi" su indumenti, i sacchetti che avvolgevano la testa di Liliana Resinovich e dai peli pubici della vittima che "sugggeriscono approfondimenti genetici" con "tecnologie di sequenziamento ultramassivo (Ngs) nell'ottica della ricerca di terze persone coinvolte". È quanto scrivono nelle loro conclusioni i consulenti Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Stefano Vanin e Biagio Eugenio Leone, nella super perizia - che LaPresse ha potuto visionare - sul corpo di Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, nella zona dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. La tecnica innovativa - La Next Generation Sequencing (Ngs) è un metodo di sequenziamento del dna che ha la capacità di processare milioni di frammenti ed è considerato al momento il metodo di analisi del dna con il più basso tasso di errore per base. Servono, inoltre, anche approfondimenti in merito agli elementi relativi alle indagini genetiche già effettuate e per "le formazioni pilifere già precedentemente campionate dalla polizia scientifica".
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