s

Ribaltone per Ursula. Il piano di Fitto passa e il centrodestra si può fare
Oggi 08-05-25, 12:03
Ursula reloaded. O anche l'eterno ritorno delle maggioranze variabili. Quelle che si affacciano a Strasburgo, nel Parlamento europeo. La plenaria dove ieri la maggioranza ha approvato la procedura di urgenza per la revisione di medio termine della politica di coesione. Proposta dal commissario Raffaele Fitto e deliberata con 316 voti favorevoli, 291 contrari e 27 astenuti. I tabulati descrivono una nuova maggioranza: votano a favore il Ppe, Ecr, ed i Patrioti, con l'aggiunta decisiva di 12 eurodeputati dei non iscritti e 15 eurodeputati di S&d tra i quali figurano esponenti dei partiti socialisti cipriota, rumeno, bulgaro e croato. Un vero e proprio ribaltone: nel luglio del 2024 il bis di Ursula von der Leyen fu condiviso dal gruppo S&D, dai liberali di Renew Europe e dal suo partito, il PPE. Con la preoccupazione latente di S&D per quello che definivano «il sospetto avvicinamento» della premier Giorgia Meloni. Un sospetto divenuto quasi certezza con la nomina dei Commissari e la promozione dell'ex ministro pugliese con la vicepresidenza esecutiva. Il voto di ieri, naturalmente, ha soddisfatto l'ex ministro italiano: «I tempi ordinari avrebbero lasciato poco margine alle regioni, agli Stati membri e alle autorità di gestione per aggiornare, qualora lo ritenessero opportuno e su base volontaria, i programmi in corso, includendo una o più delle cinque nuove priorità introdotte con la revisione». Per Fitto: «La semplificazione delle procedure ci permette di essere più incisivi e pragmatici, con un vantaggio diretto per i cittadini europei». Di tutt'altro parere il M5S, che si concentra proprio sul cambio di maggioranza. Lo fa con l'eurodeputata Valeria Palmisano: «Per una manciata di voti e grazie al voto dei finti patrioti di Orban, Le Pen e Salvini, la procedura d'urgenza per l'approvazione della revisione della politica di coesione viene approvata dal Parlamento europeo». Per la Palmisano: «Senza i voti determinanti dell'estrema destra, Ursula von der Leyen e il suo Commissario sarebbero stati sconfitti in un provvedimento chiave della strategia militare dell'Unione europea, che prevede la possibilità di usare i fondi di coesione per la difesa e l'industria militare». Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, plaude invece alla decisione: «È un ottimo segnale che ascolta le istanze regionali e allinea il quadro normativo dei fondi di coesione alle rinnovate priorità europee». Per il governatore: «Con il lavoro portato avanti dal vicepresidente Fitto sulla politica di coesione, la revisione consentirà alle regioni di poter vedere destinate le risorse alle nuove priorità strategiche, in linea con quelle europee di difesa, competitività, crisi abitativa, resilienza idrica e transizione energetica». Dopo il sì alla procedura accelerata, l'intera Eurocamera dovrà quindi pronunciarsi durante una delle prossime sessioni plenarie sulla proposta vera e propria di revisione intermedia della Coesione avanzata dal vicepresidente responsabile Raffaele Fitto a inizio aprile. Le tempistiche sul voto sono ancora incerte, ma stando a fonti parlamentari la revisione potrebbe essere messa al voto nella sessione del 16-19 giugno. Se a Bruxelles si sperimenta la maggioranza variabile, a Berlino si trattiene il respiro per il mezzo passo falso del cancelliere tedesco Friederich Merz, trafitto dai franchi tiratori durante la prima votazione di martedì. Insomma il cielo sopra l'Europa preannuncia nuovi.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0