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Riunione Nato su sicurezza Ucraina. La Russia frena: "Inutile senza di noi"
Ieri 20-08-25, 21:17
Le garanzie di sicurezza restano il nodo centrale per arrivare a un accordo di pace in Ucraina. Mentre si cerca di mettere ordine sui risultati degli incontri di Washington e dei successivi meeting tra leader, ne hanno parlato in videoconferenza i vertici militari della Nato per valutare le opzioni migliori e il funzionamento dell'eventuale "forza di rassicurazione" proposta dalla "Coalizione dei volenterosi". Il confronto tra i 32 capi di Stato maggiore è stato "ottimo e onesto", afferma l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare dell'Alleanza, sottolineando la forte "unità" emersa nel corso della call, "riguardo all'Ucraina abbiamo confermato il nostro sostegno. La priorità continua a essere una pace giusta, credibile e duratura". Ma da Mosca arriva l'alt del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, secondo cui è inutile parlarne in assenza della Russia: "Sono certo che l'Occidente, e soprattutto gli Stati Uniti, comprendano perfettamente che discutere seriamente di questioni relative alla sicurezza senza la Federazione russa è un'utopia, una strada che non porta da nessuna parte". Questo mentre sul campo proseguono gli attacchi russi a Sumy, Donetsk, Odessa, Chernihiv e Kharkiv, che hanno causato decine di feriti e spinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a fare un nuovo appello: "Abbiamo bisogno di solide garanzie di sicurezza per assicurare una pace veramente affidabile e duratura". Intanto proseguono i preparativi per un possibile incontro Putin-Zelensky. "Stanno organizzando tutto e vedremo cosa succederà", rimarca il presidente Usa, Donald Trump. Dopo l'offerta/provocazione del capo del Cremlino di ospitare i colloqui a Mosca, rifiutata da Kiev, anche l'Austria, oltre alla Svizzera, si propone come sede per l'eventuale meeting. Vienna fa sapere che, se dovesse essere scelta, si metterà in contatto con la Corte penale internazionale "per consentire la partecipazione del presidente Putin", sul quale pende un mandato d'arresto per crimini di guerra. Secondo il Wall Street Journal, l'incontro con Zelensky potrebbe mettere in difficoltà lo zar sul piano interno. Putin si troverebbe di fronte a un leader per 3 anni e mezzo definito illegittimo e "burattino", una decisione che sarebbe in netto contrasto con la narrazione costruita in questi anni per giustificare la guerra in Ucraina. Sull'eventuale trilaterale, invece, Mosca rimarca che "non dovrebbe portare a un peggioramento della situazione", pertanto "deve essere preparato con cura". Resta incerta la sede, con l'ipotesi Budapest sul tavolo. L'ambasciata russa in Ungheria fa sapere a Ria Novosti di "non avere informazioni" in merito, dopo che Politico, citando alcune fonti, aveva riferito che la Casa Bianca stesse considerando la capitale ungherese come sede prioritaria, data la vicinanza del premier Viktor Orban a Trump e Putin. In ogni caso qualcosa si muove. A squillare, dopo quello del capo del Cremlino, lunedì scorso sarebbe stato anche il telefono del premier magiaro, al quale Trump avrebbe chiesto di togliere il veto sull'adesione di Kiev all'Ue. "L'adesione dell'Ucraina all'Unione europea non offre alcuna garanzia di sicurezza", ha risposto pubblicamente Orban su Facebook, "pertanto collegare l'adesione alle garanzie di sicurezza è inutile e pericoloso".
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