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"Ritirate l'amicizia a tutti gli ebrei". Ma l'università assolve il professore antisemita
Oggi 01-09-25, 19:32
«Ritirare l'amicizia a tutti gli ebrei, anche a quelli buoni». Per Luca Nivarra, ordinario di Diritto Civile all'Università di Palermo, non verrà preso alcun provvedimento nonostante l'invito antisemita rivolto ai suoi contatti Facebook la scorsa settimana. Il professore fan di Hamas e odiatore convinto non era nuovo a questo tipo di esternazioni ma neppure questo è bastato perché l'ateneo prendesse reali provvedimenti. Dall'analisi svolta dall'avvocatura di ateneo, spiega Unipa, «non sono emersi elementi per procedere con ulteriori azioni. ll professor Nivarra ha manifestato le proprie scuse per l'accaduto, gesto che ha contribuito a ricondurre la vicenda nell'alveo del senso di responsabilità individuale». «Alla luce di tali elementi- si legge - la questione può ritenersi conclusa. L'Università degli Studi di Palermo conferma il proprio impegno costante nel tutelare i principi di correttezza, responsabilità e rispetto che devono sempre caratterizzare la vita accademica e istituzionale». A emergere è quindi come le carte non siano mai state realmente trasmesse al Senato accademico e alla commissione straordinaria, come invece rivelato in precedenza dal rettore di UniPa Massimo Midiri. «Entro lunedì (oggi) - aveva spiegato- il senato accademico prenderà posizione. Applicherò le scelte della commissione, ma francamente non sono uno che ama mettere la gente al patibolo, il professore è antifascista non antisemita». «Ritengo che la sospensione o un provvedimento scritto siano le ipotesi più plausibili», aveva commentato poi Midiri. Niente di tutto ciò, Nivarra è stato graziato dall'avvocatura interna all'ateneo che non ha ritenuto opportuno porre il caso all'esame degli organi accademici. In merito era intervenuto anche il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la quale aveva sottolineato come «le dichiarazioni del prof Nivarra non offendono solo il popolo ebraico ma tutti coloro che si riconoscono nei valori del rispetto e della convivenza civile». E l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, aveva preso posizione con un messaggio di dura condanna nei confronti delle parole del professor Nivarra: «Le sue dichiarazioni- aveva spiegato- ci riportano a tempi bui che speravamo superati. Che un docente usi la sua posizione per diffondere odio è inaccettabile. L'università dovrebbe essere un luogo di educazione e dialogo, non di isolamento». Intanto viene da chiedersi come si comporterebbe Nivarra se in seduta d'esame si presentasse un ragazzo di religione ebraica data la «cultura dell'odio» che influenza i suoi giudizi e sentimenti. E come possono essere educati i giovani se nelle scuole come nelle università si lascia spazio all'impunità verso chi dovrebbe dare l'esempio e invece alimenta tensioni dall'alto della propria cattedra. Intanto Nivarra, storico militante del Partito Comunista, è stato graziato
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