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Salis rossa di rabbia, sparata sul decreto Albania: "La re-migrazione è iniziata"
29-03-2025, 17:39
Dai Cpr ai centri in Albania. I migranti irregolari in Italia potranno essere portati anche nel Centro di permanenza per il rimpatrio in Albania: lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto Albania, un provvedimento che contiene "disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare". Una mossa, quella del governo di Giorgia Meloni, che spariglia le carte dopo il braccio di ferro con la magistratura sui centri di Shengjin e Gjader. E che di rimando fa infuriare i tifosi dell'immigrazione permanente e incontrollata. "Da oggi, chi si trova in Italia senza un permesso di soggiorno rinnovato potrà essere deportato e detenuto in Albania per un massimo di 18 mesi, in attesa di un'ulteriore espulsione verso ancora un altro paese. Oltre a esternalizzare i confini, ora esportiamo anche l'aberrazione della detenzione amministrativa, la prigione per chi non ha commesso alcun delitto"; tuona in un post su Instagram Ilaria Salis, europarlamentare di Alleanza Verdi Sinistra. "La logica razziale si salda pienamente con quella coloniale: paesi più poveri, in cambio di qualche misera concessione, sono spinti a diventare le discariche umane dei rifiutati dall'Occidente", attacca l'ex detenuta in Ungheria catapultata a Bruxelles grazie alla candidatura offertale da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. "Ci siamo indignati, e con ragione, vedendo Kristi Noem - segretaria alla Sicurezza degli Stati Uniti - sorridere compiaciuta davanti a una gabbia piena di esseri umani deportati, trattati come bestie. Ma al di là del sadismo esibito dalla propaganda trumpiana, siamo sicuri che la nostra sostanza sia così diversa?", si chiede Salis. Che conclude: "Anche l'Europa, trascinata dalle peggiori destre, nella colpevole indifferenza di chi ha accettato di vedere nel migrante un nemico, si incammina verso una politica di deportazioni di massa. La 're-migrazione' sta già diventando la nuova, insopportabile normalità. A noi tutte, che crediamo nell'eguaglianza e nella potenza della cooperazione, il compito di contrastarla", è la chiamata all'azione dei compagni contro la "re-migrazione"... Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Ilaria Salis (@ila_salis)
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