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"Salute mentale una priorità", istituzioni ed esperti a confronto
10-12-2024, 10:18
Roma, 10 dic. (askanews) - In Italia la salute mentale è un'emergenza silenziosa, spesso sottostimata e trascurata: isolamento sociale, uso eccessivo di tecnologie e varie dipendenze stanno alimentando l'aumento di ansia, di depressione, dei disturbi del comportamento. La prevenzione e un approccio olistico possono contribuire a contrastare un fenomeno che, è l'allarme degli esperti, è in crescita soprattutto tra i 18-34enni, tra le donne in gravidanza e nel primo anno dopo il parto. Per questo con l'evento "Salute Mentale: Agenda 2025", promosso e organizzato da Inrete, istituzioni, associazioni di pazienti ed esperti si sono riuniti al Ministero della Salute a Roma: obiettivo disegnare un percorso per costruire un sistema più equo e capace di rispondere alle crescenti esigenze dei pazienti, individuando risposte organizzative alle principali questioni emergenti. Secondo un'indagine IPSOS, nel nostro Paese il 28% della popolazione soffre di disturbi mentali: e il dato è in crescita. Essenziale, perciò, il lavoro svolto fino qui dal Tavolo tecnico sulla Salute mentale, istituito dal Ministero della Salute dal 2023, che si è concentrato su precise priorità. Alberto Siracusano, Prof. emerito Psichiatria, coordinatore tavolo tecnico Salute mentale: "Prima di tutto dare ascolto a tutta una serie di istituzioni, abbiamo fatto oltre 50 audizioni. Un altro è stato quello di promuovere una serie di incontri che anche a livello regionale hanno permesso di comprendere e di vedere le maggiori criticità. Terzo, un Piano di azione nazionale per la salute mentale che sarà pronto speriamo nei primi mesi del prossimo anno. Stiamo cercando di diffondere il più possibile, attraverso quanto detto, per una nuova cultura della salute mentale". Ma le patologie mentali generano anche costi economici per il nostro Paese: per questo è necessario adottare modelli organizzativi efficaci per garantire una presa in carico adeguata dei pazienti. Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione Ministero della Salute: "C'è la necessità molto forte di riorganizzare i modelli organizzativi di presa in carico. Con un'interazione e un'integrazione anche ospedale-territorio, e coinvolgendo tutte le specializzazioni e anche dal punto di vista delle professioni sanitarie, si potrà garantire una diagnosi precoce, un accesso precoce alle cure, e questo riduce da una parte i costi e le spese, e dall'altra parte sicuramente può garantire una migliore qualità della vita per tutti i pazienti". L'ampio spettro delle patologie riconducibili all'ambito della salute mentale interessa in Italia circa 16 milioni di persone: malattie spesso invisibili, oggetto di stigma e a volte difficili da diagnosticare. Per questo la salute mentale resta in ogni caso tra i primi punti dell'agenda di Governo. Orazio Schillaci, Ministro della Salute: "Credo che sia importante parlarne, avere delle soluzioni disponibili, non far finta di nulla, come a volte è avvenuto negli ultimi tempi. Stiamo organizzando, con il tavolo tecnico istituito presso il Ministero da oltre un anno, un Piano di rilancio sulla salute mentale. Bisogna agire soprattutto nella prevenzione, identificare le persone che possono essere più a rischio". Da istituzioni, esperti e associazioni di pazienti arriva quindi l'impegno a promuovere una nuova cultura della salute mentale, in modo innovativo e con una visione olistica, che abbracci tutta la persona grazie ad un approccio "One mental health".
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