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"Sarebbe una bella sfida tornare al Mondiale". Mancini pensa all'Italia
Ieri 12-06-25, 18:18
Ammettere i propri errori non sempre è facile. A Roberto Mancini viene semplicissimo riconoscerne uno in particolare. Non si è ancora perdonato quella scelta di Ferragosto che 2 anni fa lo portò a rassegnare le dimissioni da ct azzurro. Adesso che la Nazionale è senza guida tecnica dopo l'esonero di Spalletti, il suo nome ha ripreso a circolare, anche se Gennaro Gattuso resta in pole per il ruolo e anche se lo stesso Mancio non sembra essere una delle primissime scelte visto che anche il presidente Gravina parlava di "nuovo progetto". In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, però, l'ex numero 10 della Sampdoria e della Lazio ribadisce il suo pensiero e il suo rammarico. "Se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono anche cose sbagliate - spiega riferendosi ai giorni dell'addio - È vero che non sentivo più la fiducia di prima, ma dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, questa è la mia colpa. Oggi, chissà, saremmo ancora insieme: per provare ad andare al Mondiale. E magari, dopo aver vinto l'Europeo, per tentare la doppietta". Logico, dunque, fare 2+2 e avere la certezza che tornerebbe subito in azzurro. "Per un allenatore non c'è cosa più bella che guidare la Nazionale: io ho vinto con i club ma se vinci con l'Italia è un'altra cosa. Si tornerebbe sempre dove si è stati felici. A Coverciano stavo da dio, con tutti. C'era proprio un bel clima", prosegue Mancini, consapevole che troverebbe una situazione non semplice con il problema di centrare una qualificazione al Mondiale che già una volta ha fallito arrendendosi alla Macedonia. "Che sarebbe una bella sfida non ci sono dubbi. Anche un bel rischio, sì. Ma a volte bisogna prenderselo qualche rischio", anche perché sente di dover togliersi un peso che riguarda gli italiani. "L'unico debito che sento con i tifosi è proprio quello: che, come ho sempre detto, mi sarebbe piaciuto, e mi piacerebbe, vincere un Mondiale". Voleva vincere un Europeo e c'è riuscito quando in pochi ci credevano ma adesso sembra pure utopia pensare a un titolo iridato visto che la strada verso la coppa del mondo del 2026 è già in salita. "Sono convinto che ci siano tutti i mezzi necessari per essere al Mondiale fra un anno. Anzi, sono abbastanza sicuro che ci andremo: a sentire certi discorsi sembra che siamo già fuori". Ovviamente sarebbe felice di portarla lui l'Italia al Mondiale. "Non so quello che succederà e non è il momento di entrare in certi discorsi, ma che ho sbagliato scelta e che non lo rifarei, l'ho detto mesi fa in tempi non sospetti, non negli ultimi giorni". Gli italiani l'hanno già perdonato, dal momento che proprio Mancini ha chiuso in testa il sondaggio proposto dalla Gazzetta dello Sport. "Mi fa piacere. Forse perché il ricordo dell'Europeo è ancora nella mente di tutti e perché si sa che le cose possono sempre riaccadere", dice Mancini che non vede un ostacolo nel rapporto con Gravina. "Non credo sarebbe un problema. Ci siamo già visti, ci siamo parlati, il presidente sa che nella vita si fanno anche errori. Essersi capiti su questo è la cosa più importante, al di là di quello che accadrà. Negli ultimi giorni non l'ho sentito, ma non è passato tanto tempo da quando abbiamo parlato". E continua a sentirsi con alcuni dei "suoi" azzurri. "Non dopo le ultime due partite, però non ci siamo mai persi, ci scriviamo. Con loro c'è un rapporto importante che resterà tale per sempre: per me sono giocatori speciali e io credo di esserlo per loro".
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