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Saviano: "Ancora un rinvio, l'Italia resta Paese a vocazione mafiosa"
18-11-2024, 17:12
Roma, 18 nov. (askanews) - "Sto pensando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena". Lo ha detto Roberto Saviano al termine dell'udienza nel processo d'appello per quanto avvenuto durante il processo "Spartacus". Era il 2008 ed insieme allo scrittore venne minacciata la giornalista Rosaria Capacchione. In primo grado - si ricorda - i giudici del tribunale della Capitale hanno condannato il boss del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti a un anno e sei mesi; e l'avvocato Michele Santonastaso, ad un anno e due mesi. "Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l'atto a Santonastaso. Oggi, poco prima dell'inizio dell'udienza, è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato - ha detto Saviano - I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite, perché vivono di strategie ben precise. Io persevero anche se penso di rimettere la querela perché a questo punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa degli imputati". Rispondendo ai cronisti ha aggiunto: "L'Italia è e rimane un Paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti - ha affermato lo scrittore fuori dall'aula - quando i processi durano così tanto non posso che ribadirlo". "Le organizzazioni criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con la retorica antimafiosa. Il fatto che alcuni di loro siano in galera non significa che siano stati sconfitti, comandano dal carcere. Tutto va addosso al crimine 'straccione', i disperati non affiliati, mentre la borghesia criminale è floridissima e i capi in carcere col loro silenzio proteggono i capitali che sono fuori. Ricordo che l'economia criminale rimane è la più florida di questo Paese, oltre 100 milioni di guadagni al giorno. Invece noi continuiamo a parlare dei reati degli immigrati. Ci vediamo al prossimo rinvio", ha detto ancora lo scrittore.
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