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Scontro toghe-governo, l'Anm a Meloni: "Nessun disegno politico"
Oggi 07-08-25, 13:27
Prosegue lo scontro tra governo e una parte della magistratura. Dopo l'intervista della premier Giorgia Meloni al Tg5 in cui ha parlato degli ultimi sviluppi del caso Almasri e delle sentenze sull'immigrazione ("Io vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni" delle toghe), arriva il commento dell'Anm. "I magistrati non fanno politica, fanno il loro mestiere ogni giorno nonostante insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione che danneggia i fondamenti stessi del nostro Stato democratico", scrive la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati in una nota. "'La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge'. Lo afferma l'articolo 101 della nostra Costituzione, che è un architrave della nostra democrazia - scrive l'Anm - La magistratura italiana continuerà a svolgere il proprio compito con profondo rispetto del mandato costituzionale. Non esiste alcun disegno avverso all'esecutivo, affermarlo significa non comprendere il funzionamento della separazione dei poteri dello Stato". Sul tema politica-Giustizia la premier è tornata a parlare con un post su Facebook: "Leggo che alcuni esponenti della sinistra - come Bonelli, Fratoianni e compagnia - vorrebbero segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale. Gli stessi che, giusto qualche tempo fa, chiedevano a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l'Italia. Ora puntano addirittura a un processo internazionale, tirando in ballo il dramma umanitario a Gaza in modo del tutto strumentale, come se perfino questo fosse colpa nostra". "Tre cose sono ormai chiare a tutti - si legge nel post - la prima è che, non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell'immagine dell'Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un'unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo", conclude Meloni.
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