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Separazione delle carriere, primo sì della Camera. Nordio: "Giornata storica"
16-01-2025, 22:12
Applausi, selfie di gruppo dei deputati di centrodestra a immortalare il momento, foto ricordo Carlo Nordio: la riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati ottiene il primo sì della Camera. Incassa 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, con la maggioranza che vota in modo compatto il provvedimento e l'opposizione che - come da previsioni - si divide: contrari Pd, M5S e Avs, favorevoli Azione e Più Europa, astenuta Italia viva. "Oggi andiamo a scrivere la storia e a realizzare il sogno del presidente Berlusconi a tutela di tutti i cittadini. Dopo 35 anni ce l'abbiamo fatta", esultano da Forza Italia. Il ddl costituzionale va a modificare il titolo IV della Carta prevedendo, tra le altre cose, la separazione delle carriere tra giudici e pm, la creazione di due distinti Csm per la magistratura giudicante e requirente, l'individuazione del sorteggio quale strumento per la loro composizione, e l'istituzione, per sanzionare gli errori dei giudici, dell'Alta Corte di giustizia. Trattandosi di una riforma costituzionale, dopo il consueto passaggio al Senato, servirà una doppia lettura in entrambi i rami del Parlamento. Nordio, in ogni caso, è ottimista sui tempi: "Io spero che il percorso parlamentare della riforma si chiuda entro l'estate", con l'eventuale referendum "in autunno", dice chiaro il Guardasigilli. Non solo. "È una giornata storica - aggiunge -, si realizza il sogno di Berlusconi, ma anche quello di Vassalli e il mio. Non è per togliere nulla, ma era il mio sogno da 30 anni". Tutto il centrodestra plaude al primo traguardo raggiunto. "Via libera della Camera a una storica battaglia della Lega!", esulta Matteo Salvini. "Non soltanto teniamo fede a un impegno preso con gli elettori, ma aumentiamo le garanzie per i cittadini e rendiamo più efficiente il sistema giudiziario. È una riforma non scritta contro qualcuno, ma per avere una giustizia più giusta e garantire a tutti un magistrato che possa essere davvero terzo", gli fa eco Antonio Tajani, dedicando "questo successo" a Silvio Berlusconi, mentre da FdI il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove parla di "snodo epocale". "Non si tratta solo e soltanto di un'altra promessa elettorale mantenuta dal centrodestra, ma più audacemente del primo passo verso una giustizia più liberale che realizzi il giusto processo e la parità processuale", sottolinea. Non la pensano così i magistrati. "Ribadiamo la nostra profonda preoccupazione per una riforma costituzionale che mette a rischio l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Una riforma sbagliata che non migliora sotto alcun punto di vista il servizio giustizia, ma che agisce solamente sulla magistratura e toglie garanzie a tutti i cittadini italiani", denuncia l'Associazione nazionale magistrati, che torna ad avvertire sui "rischi" che il testo porta con sé. Magistratura democratica si prepara a una stagione di proteste, che inizierà in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario: "I magistrati, con toga indosso e copia della Costituzione alla mano, abbandonino l'aula, in forma composta, nel momento in cui il rappresentante del ministro prenderà la parola".
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