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Si aggrava il bilancio della tragedia di Calenzano. E c'è ancora un disperso
10-12-2024, 11:39
Salgono a quattro le vittime dell'esplosione avvenuta nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell'area di carico del deposito Eni di Calenzano (Firenze). Le ricerche hanno portato questa mattina "al rinvenimento di altre due vittime" oltre alle altre due "emerse nell'immediatezza dei fatti". Lo rende noto il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che dirige le indagini. La Procura "sta proseguendo le attività di sopralluogo per verificare la presenza di una ulteriore persona che risulta ad oggi dispersa". Il procuratore Tescaroli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e si procede anche per i reati di lesioni colpose aggravate dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro e per disastro colposo. La Procura inoltre "sta proseguendo le attività di sopralluogo per verificare la presenza di una ulteriore persona che risulta ad oggi dispersa". Sono intanto 26 i feriti, nove dei quali portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi. "In questo momento abbiamo quattordici persone in ospedale, delle quali sette all'ospedale fiorentino di Careggi, cinque a Prato e due in condizioni critiche al centro grandi ustioni di Cisanello a Pisa. Ho parlato con alcuni dei feriti, sono ovviamente molto scossi. Ma almeno le condizioni dei sette a Careggi e dei cinque a Prato appaiono senza pericolo di vita", ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervistato questa mattina a ReStart su Rai 3. L'area dove si trova il deposito Eni, sito sotto normativa Seveso perché a rischio di incidenti rilevanti, secondo Giani non è ideale per un deposito di stoccaggio con 24 serbatoi di carburanti, "ma è evidente che lo era quando è stata realizzata, perché era aperta campagna e vi era l'immediato collegamento con l'autostrada", ma "nel frattempo a Calenzano si è sviluppata una forte zona industriale, l'area tra Firenze e Prato si è densamente abitata e per il futuro sicuramente non si presenta appropriata una collocazione di questo genere", e "indubbiamente dovranno essere revisionate le attività svolte".
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