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Si può fare! Ok al Ponte sullo Stretto, Salvini: "A settembre via ai cantieri"
07-08-2025, 07:15
Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato ieri il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. Come previsto dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il via libera è arrivato a una settimana di distanza dalla delibera del consiglio di amministrazione della società «Stretto di Messina». Adesso manca solo la bollinatura della Corte dei conti e i cantieri apriranno entro la fine dell'estate. Il progetto, si legge in una nota del Cipess, «comprende un'articolata documentazione presentata dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti» e sarà simbolo di eccellenza ingegneristica. Con l'approvazione di ieri, vengono di fatto poste le prime fondamenta verso l'effettiva realizzazione dell'opera: il progetto può passare alla fase esecutiva e si aprono i bandi di gara per i lavori. Si tratta di un passo storico per il Paese, stavolta si può dire davvero, e il primo a mostrare entusiasmo per il proseguimento dell'iter realizzativo è stato proprio Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo- ha chiarito- Una infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo». Tale realizzazione, ha aggiunto, «sarà una parte della soluzione ai problemi del Mezzogiorno» alla quale si aggiungerebbe l'attuazione dell'alta velocità «che è in corso di progettazione da Salerno a Reggio Calabria, mentre i cantieri sono già aperti nelle ferrovie di Palermo, Catania e Messina». In ogni caso per il ministro si tratta di «un punto di partenza, non di arrivo» ed «è il risultato di due anni e mezzo di lavoro costante e qualche centinaio di riunioni a tutti i livelli». Quello che era anche il sogno di Silvio Berlusconi si può dire realizzato e per di più con l'intera copertura economica, pari a 13,5 miliardi di euro, garantita. Un risultato tangibile, che Giorgia Meloni ha definito essenziale per «costituire l'ossatura di una Nazione capace di essere più veloce e moderna». «Sin dal nostro insediamento- ha sottolineato la Premier- ci siamo posti obbiettivi molto precisi: utilizzare gli investimenti pubblici come leva per lo sviluppo della Nazione, spendere le risorse bene e velocemente evitando sprechi e inefficienze, e realizzare così infrastrutture attese da decenni, che rimarranno ai nostri figli e produrranno benessere e crescita duratura». I risultati sono ora sotto gli occhi di tutti e il primo attraversamento del Ponte è previsto per il 2032-33. «Oggi – ha spiegato Salvini- i treni ci mettono dai 120 ai 180 minuti per il trasporto merci, a fine lavori impiegheranno 15 minuti. Il tempo medio per le auto, tra i 70 e i 100 minuti medi fino alle 3/4 ore in agosto, si ridurrà a 10 minuti». Ma c'è di più, «il Ponte- ha continuato- rappresenta meno della metà del costo complessivo dell'intero sistema infrastrutturale previsto per l'area» e di fatto è prevista anche la realizzazione della metropolitana che collegherà pendolari, studenti e turisti da una sponda all'altra 365 giorni l'anno. Il progetto, inoltre, genererà 120 mila posti di lavoro e un impatto economico stimato in 23 miliardi euro, quasi il doppio dell'investimento pubblico previsto. Per quanto riguarda il fronte della sicurezza, il Vicepremier lo ha definito fondamentale e ha chiarito di essere in costante contatto con le prefetture di Messina e Reggio. «Con il ministro dell'Interno- ha aggiunto- si stanno adottando i protocolli già usati per Expo e per le Olimpiadi al fine di attenzionare che tutta la filiera sia impermeabile ai malintenzionati». Una svolta senza precedenti che però non basta a cucire la bocca dei soliti antagonisti, impegnati in una battaglia senza fine contro l'avvio dei lavori sulla base di deliri ambientalisti e scarsa conoscenza dell'economia. «È curioso- ha puntualizzato Salvini- come mentre tutto il mondo guarda l'Italia come modello, dall'America alla Cina, certi quotidiani italiani individuano nella più grande opera pubblica in lavorazione un problema».
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