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Simone Cristicchi: "A destra apertura mentale maggiore, mai un'etichetta"
Ieri 10-03-25, 09:55
"Quando sarai piccola", la canzone che Simone Cristicchi ha portato quest'anno al Festival di Sanremo, ha sollevato non poche polemiche. In primo luogo per il suo contenuto. Dedicata a una madre indebolita e assente a causa della malattia, da molti è stata associata al dramma delle persone affette da Alzheimer. Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, però, il cantautore ha precisato che la madre è stata colpita da "un'emorragia cerebrale dovuta a un'arteria difettosa. Non ho mai incentrato il discorso sull'Alzheimer o la demenza senile. Il tema ha una prospettiva più ampia, e va al di là della singola patologia". Una smentita, questa, che non è arrivata nei giorni della kermesse. "Ho detto che la mia canzone non è una cartella clinica, e non si può ridurre a una patologia specifica. Io scatto una polaroid, una fotografia che descrive un profondo sentimento, un mio stato d'animo. Il resto lo lascio alla libera interpretazione. Se però vengo accusato di dolo, per aver nascosto il fatto che mia madre non fosse malata di Alzheimer, siamo alla diffamazione", ha dichiarato l'artista. Chiusa la parentesi sanremese, Cazzullo è passato a interrogare Cristicchi sulle accuse che gli vengono mosse in merito alla sua simpatia per la politica di destra. "Io sono sempre stato un artista libero da etichette politiche, perché prima di tutto mi interessa l'umano, la storia e la spiritualità. Eppure a volte personaggi, scientemente calati nei panni del detrattore di turno, senza nemmeno conoscere il mio percorso si lanciano in strategiche invettive o mi vestono di loro bandiere", ha detto il cantautore. Criticato spesso dalla sinistra, anche per Magazzino 18 (lo spettacolo sulle foibe portato in scena in tutta Italia), l'artista non si è dichiarato di destra, ma ha riconosciuto nei partiti di maggioranza un'elasticità mentale che le opposizioni non hanno dimostrato di avere. "In passato ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche. A destra ho trovato sempre un'apertura mentale maggiore, mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale. Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un'etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite", ha concluso.
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