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Solidarietà della sinistra solo a parole: nessuno ospiterebbe un migrante in casa | VIDEO
Oggi 18-09-25, 09:52
Un video diffuso sul social media Instagram dall'account @larroganteofficial ha riacceso il dibattito pubblico sull'immigrazione e, in particolare, sulla coerenza di chi si mobilita in piazza per chiedere più accoglienza. Le immagini mostrano un intervistatore che si aggira tra i partecipanti a una manifestazione a favore dei migranti, ponendo una domanda tanto semplice quanto diretta: “Sareste disposti a firmare una lista per ospitare un migrante a casa vostra?”. La manifestazione è scandita da slogan come: “I migranti sono i benvenuti”, ma le risposte che arrivano dai manifestanti sono tutt'altro che accoglienti. Chi dice di vivere in affitto, chi afferma di non avere abbastanza spazio, chi si limita a un gentile ma fermo “no, grazie”. Nessuno accetta l'idea di accogliere personalmente un migrante nella propria abitazione. Il video, pubblicato da un profilo noto per i suoi contenuti provocatori e dal taglio ironico, ha raccolto migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti. Il tono dei messaggi è perlopiù critico: molti utenti sottolineano il contrasto tra le dichiarazioni pubbliche dei manifestanti e la loro disponibilità concreta ad agire di conseguenza. “Solidali, ma con le case degli altri”, scrive un utente. “L'accoglienza è un dovere, ma sempre per qualcun altro”, osserva un altro commento. Non mancano però voci in difesa dei manifestanti, poche per la verità. Alcuni utenti segnalano come la domanda sia volutamente provocatoria e riduttiva, sostenendo che l'accoglienza non si esaurisca nell'ospitalità privata, ma debba essere gestita a livello istituzionale. “Si può essere a favore dei migranti anche senza aprire le porte di casa. Lo Stato deve occuparsene, non il singolo”, si legge tra le risposte. Il video, nella sua semplicità, ha però riportato al centro del dibattito una questione più profonda: quanto c'è di autentico nelle mobilitazioni per l'accoglienza e quanto, invece, appartiene a un rituale ideologico privo di conseguenze concrete? Il tema dell'immigrazione continua a dividere l'opinione pubblica e a generare tensioni, non solo sul piano politico ma anche su quello culturale. Il video mostra con chiarezza uno dei nodi centrali del dibattito: il divario tra i proclami pubblici e le scelte individuali. Perché se è vero che chiedere accoglienza è legittimo, è altrettanto vero che la disponibilità personale a contribuire – anche con piccoli gesti – dà spesso la misura della sincerità di certe posizioni. In questo senso, il video pubblicato su Instagram funziona come uno specchio: riflette un pezzo di realtà che molti preferiscono non guardare. Senza filtri, senza giri di parole, con una domanda che continua a risuonare anche dopo la fine delle immagini: siamo disposti a fare ciò che chiediamo agli altri? View this post on Instagram A post shared by Katia Veronese (@bingokatboog)
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