s
Solo due operai alla volta potevano salire sulla Torre dei Conti per lavorare
Oggi 06-11-25, 11:46
Le prove di carico sulla Torre dei Conti avevano dato esito positivo. Così come i carotaggi e gli accertamenti statici. Ma il via libera che è arrivato da una relazione del 30 maggio 2025 sarebbe stato condizionato ad alcune precauzioni da rispettare in materia di sicurezza durante i lavori di ristrutturazione della Torre del IX secolo. Nel documento, che è stato sviluppato da un gruppo di ingegneri di una società che aveva vinto l'appalto per curare la progettazione esecutiva, la direzione operativa e, appunto, il progetto di fattibilità, che è stato consegnato a fine maggio agli uffici capitolini, era stato messo nero su bianco che per lavorare sui solai all'interno della Torre dei Conti era necessario rispettare una serie di punti. Tra questi, che gli operai avrebbero dovuto operare in una precisa zona dei solai e che gli stessi avrebbero potuto reggere il peso di due lavoratori e un paio di macchinari. Non di più. Al termine della relazione, infatti, era stato scritto che se fossero stati rispettati tutti gli aspetti di sicurezza elencati, i lavori sarebbero potuti iniziare, dando così parere positivo all'avvio del cantiere. Proprio la Sovrintendenza, dopo aver esaminato la relazione del 30 maggio 2025, ha dato l'ok alla ristrutturazione: «Prima dell'avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali, prove di carico e carotaggi per verificare l'idoneità statica della struttura, che avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai», ha dichiarato la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nelle ore successive al crollo della Torre dei Conti. Proprio dalla relazione di maggio, quindi, il pool di magistrati romani, composto dai procuratori aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo, e dai pubblici ministeri Fabio Santoni e Mario Dovinola, che coordinano le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo, è partito per cercare di far luce su cosa possa aver fatto crollare parte della Torre medioevale uccidendo l'operaio di 66 anni Octav Stroici, che tra un anno sarebbe andato in pensione. Gli inquirenti, tra l'altro, hanno intenzione di capire quanti operai stessero lavorando sul solaio, quindi se più di due, contravvenendo alle prescrizioni della relazione, o se invece siano stati commessi errori di valutazione dagli ingegneri che hanno redatto il documento. Per ora l'unica certezza è che da sotto al cumulo di macerie sono stati estratti quattro operai, di cui la vittima, un ferito e altri due colleghi che hanno rinunciato alle cure mediche. E che in tutto il cantiere sarebbero stati presenti 11 lavoratori tra l'area esterna e l'interno del monumento. Gli inquirenti - che indagano per omicidio colposo e disastro colposo - hanno già acquisito la documentazione sugli appalti e sulle gare di affidamento per gli interventi di restauro, mentre nei prossimi giorni saranno ascoltati gli altri operai presenti al momento del crollo e sono attesi i risultati dell'autopsia. Verranno convocati anche i rappresentanti delle imprese coinvolte nel progetto di riqualificazione. Intanto ieri pomeriggio i carabinieri e i tecnici della Sovrintendenza hanno effettuato un nuovo sopralluogo.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
