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"Sono in pericolo di vita": Felice Maniero chiede un nuovo cambio nome
01-08-2024, 11:06
Un ulteriore cambio di nome. È questo che chiede Felice Maniero, l'ormai quasi 70enne che è stato a capo della più numerosa (oltre 400 uomini) e più feroce banda che sia mai esistita nel Nord Italia. "Ormai il nome Luca Mori lo conoscono tutti. Tanto varrebbe che tornassi all'originale e cioè a Felice Maniero...": con queste parole l'ex boss della mala del Brenta protesta. "È da più di un anno che aspetto una risposta dalla Prefettura di Venezia per il cambio di nome", dice. "Reso necessario dalla necessità di non essere facilmente rintracciato visto che a tutt'oggi è l'obiettivo dei suoi ex, i quali progettavano la sua eliminazione, come si scopre anche dalla recente inchiesta sul Tronchetto", spiega il suo legale, l'avvocato Rolando Iorio. A riportare queste dichiarazioni è Il Gazzettino. Felice Maniero racconta di aver inviato più di un sollecito, sia alla Prefettura di Venezia (Area Ufficio Cambio Nome e Cognome) sia allo stesso Ministero degli interni. Richieste, per ora, cadute nel vuoto. "Non ci rispondono nemmeno. Capisco le mille incombenze, capisco tutto, ma che io sia in pericolo di vita è stato accertato anche in Tribunale, mi pare, no? E poi non è certo un mistero per nessuno che da sempre ci sia più di qualcuno in giro disposto a mettere mano all'esplosivo per regolare i conti con il sottoscritto, no? È che fino a qualche tempo fa erano ancora tutti in carcere, ma adesso sono tutti fuori", afferma. L'ex boss è libero dal 1 giugno dello scorso anno, dopo aver scontato 4 anni di carcere per aver picchiato la sua ultima compagna, Marta Bisello, che lo ha denunciato e fatto condannare. "Ma sto raccogliendo prove su prove a proposito di quel processo. Vedrete che ci saranno delle belle novità", promette. Da quando ha iniziato a parlare, rendendo possibile alla magistratura lo smantellamento della sua banda, Maniero sa di dover mettere in conto possibili vendette. Nel 2018, per esempio, Paolo Pattarello (imputato e condannato nel processo sul Tronchetto) è stato seguito quando si è recato a Brescia (ultima residenza conosciuta di Felice Maniero) a prendere tre bombe carta con radiocomando, “ad alto valore esplodente”. "Se non mi bloccavano quella roba là... patapim, patapum, patapam! Che bello che sarebbe stato... Tre erano...", ha confessato l'uomo, che poi è tornato a cercare l'esplosivo a giugno 2019. Tornando al cambio nome, Maniero ha presentato la prima istanza alla Prefettura di Venezia il 25 aprile del 2023. “Il sottoscritto Mori Luca, nato a Campolongo Maggiore il 2 settembre 1954, attualmente detenuto in espiazione pena presso la Casa circondariale di Pescara, chiede il cambiamento del proprio nome e cognome. È opportuno premettere che lo scrivente è in realtà Felice Maniero, ex capo della Mala del Brenta, collaboratore di giustizia, grazie alle cui dichiarazioni rese a numerose Procure ed in primis a quella di Venezia, sono state arrestate numerose persone, tutte condannate con pene assai severe. La stessa Mala del Brenta si è estinta a seguito delle predette rivelazioni dello scrivente. Al fine di salvaguardare la propria incolumità personale, messa seriamente a rischio dalle minacce e dai proponimenti di vendette degli ex affiliati, fu conferita all'esponente una nuova identità e gli venne attribuito il nuovo nome e cognome di Luca Mori", si legge. A Report venne pubblicamente svelata l'identità che si nascondeva dietro il nome di Luca Mori. "L'ultimo sollecito lo abbiamo fatto a marzo di quest'anno", dice ancora l'ex boss.
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