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Spagna al buio, le rinnovabili finiscono sotto accusa: "Massiccia perdita di potenza"
29-04-2025, 12:43
Il blackout energetico che ha messo in ginocchio per un'intera giornata due paesi - Spagna e Portogallo -, e parte della Francia meridionale sembra rientrato anche se i disagi persistono. E continuano a far discutere le possibili cause che l'hanno determinato. Non vi sono ancora certezze sui fattori scatenanti che a partire dalle 12.33 di lunedì 28 aprile, come riportato da Red Eléctrica - società che gestisce il servizio in Spagna - hanno provocato il collasso della rete elettrica. Davide Tabarelli, esperto in materia in quanto presidente di Nomisma Energia, interpellato sul tema nel corso del Tg di La7, ipotizza però un coinvolgimento decisivo delle fonti rinnovabili. La Spagna, racconta, "era indicata in queste settimane come l'esempio del futuro dell'elettricità in Europa: abbondanza di fonti rinnovabili e prezzi molto bassi". Tuttavia, afferma il professore di ingegneria energetica all'Università di bologna, "l'incidente obbliga a una revisione di questa condizione perché sicuramente l'abbondanza di produzione da fonti intermittenti, come dal solare e dall'eolico, alle 12 quando c'è stato il picco di domanda e il collasso, non ha aiutato". Se a questo dato si aggiunge che "mancava della capacità di base che di solito è a fonti fossili o a nucleare", e nell'eventualità in cui si accertasse un'influenza decisiva delle rinnovabili nel blackout, potrebbe profilarsi all'orizzonte anche uno scontro ideologico e politico sempre latente in Europa. Ma andiamo con ordine. In base alla ricostruzione ufficiale offerta da Red Eléctrica, alle 12.33 la rete elettrica spagnola, strettamente connessa a quella portoghese, ha patito un evento simile a una perdita di potenza. Quasi immediatamente la rete si è auto-stabilizzata e ha recuperato, per poi dopo meno di 2 secondi riperdere potenza una seconda volta e causare, nel giro di una manciata di secondi, l'interruzione della connessione Spagna-Francia. Subito dopo la rete è stata colpita da una "massiccia perdita di potenza da fonti rinnovabili" ed è immediatamente collassata. Dunque, Spagna e Portogallo sono precipitate nel buio in appena 5 secondi. Tra le ipotesi immediatamente paventate c'è stata quella per cui tutto questo processo fosse stato generato da un cyberattacco. Una paura che però pian piano sta svanendo. Eduardo Prieto, direttore dei servizi operativi di Red Eléctrica, ha dichiarato durante una conferenza stampa che, sulla base dei dati finora analizzati e in via preliminare, "si può escludere un incidente di sicurezza informatica", visto che non è stata rilevata "alcuna intrusione nei sistemi di sicurezza". Ferrovie, aereoporti e uffici sono tornati quasi alla normalità dalle 6.00 di mattina di martedì 29 aprile. Ma non si arrestano le indagini su ciò che può aver causato quello che Tabarelli definisce "un evento rarissimo, un incidente che si verifica ogni 10 o 20 anni". Stavolta è stata colpita la penisola iberica, ma "l'ultimo di dimensioni analoghe - ricorda l'ingegnere - fu in Italia nel 2003". E chissà che non possa prendere corpo la sua spiegazione visto che, al momento, come riferito dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, "nulla è escluso".
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