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Starmer copia Meloni: i clandestini in Albania. Ecco quattro centri per i rimpatri
Oggi 22-04-25, 11:55
Keir Starmer copia Giorgia Meloni e spedisce in Albania i clandestini che non hanno diritto ad ottenere l'asilo politico. Soltanto che lui ha ottenuto subito l'assenso dell'Onu e lei ha dovuto combattere contro il fuoco di sbarramento delle «toghe rosse» che per tre volte gli hanno impedito di trasferire gli irregolari nei due centri di accoglienza aperti a Gjader e Shenjin grazie al protocollo firmato con il governo albanese. E soltanto qualche giorno fa è riuscita a portarcene una quarantina e a rimpatriare un bengalese, clandestino da più di dieci anni e responsabile di numerosi reati. Il Piano Meloni ha comunque fatto scuola. Il primo ministro britannico sta ora progettando di trasferire all'estero i migranti che non possono ottenere lo status di rifugiati. Obiettivo: frenare quella che agli inglesi sembra sempre più un'invasione. Bruciano quelle 162 imbarcazioni che da gennaio ad aprile hanno attraversato il Canale della Manica scaricando sulle coste d'Albione 9.099 migranti, l'81 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Brucia ancor di più quell'accampamento di cartoni e tende improvvisate spuntato a Londra nel piazzale di fronte all'Abbazia di Westminster. Baraccopoli con vista sul parlamento a ricordare a deputati e Lord che c'è un problema che non si può più nascondere sotto il tappeto. Problema che accomuna molti paesi europei. In Italia i clandestini sbarcati quest'anno sono già 12.191, più che nel Regno Unito. Ma fa niente! Giorgia Meloni, per un motivo o per l'altro, s'è ritrovata la strada sbarrata dopo l'inaugurazione dei due Cpr in Albania. E ha dovuto lottare per ottenere il benestare della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Keir Starmer ha spedito il Segretario di Stato per il Dipartimento dell'Interno Yvette Cooper a discutere con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati la possibilità di inviare i richiedenti asilo in «centri di rimpatrio» non solo in Albania ma anche in Serbia, Bosnia e Macedonia del Nord. Ottenendo subito il via libera, come raccontano i giornali britannici. A patto, naturalmente, di garantire in questi centri il rispetto dei diritti umani per gli ospiti. Diritti che l'Italia non s'è mai sognata di violare. Però alla «populista» Giorgia solo problemi al momento di trasferire i clandestini nelle strutture in Albania in attesa di verificare se potranno essere accolti come rifugiati oppure dovranno essere respinti alla frontiera. Al laburista Keir, che vuole fare le stesse cose, tappeti rossi. La proposta di Downing Street prevede «rimborsi» per le nazioni che accolgono i migranti la cui richiesta di asilo nel Regno Unito è stata bocciata. Il piano è descritto come una «rotta di reinsediamento sicura e legale» per fermare gli arrivi. Del resto il 4 luglio scorso Sir Keir, dopo la trionfale vittoria elettorale che ha consegnato al Partito laburista 411 dei 650 seggi alla Camera dei Comuni e il controllo del parlamento, aveva dichiarato «morto e sepolto» il Progetto Ruanda voluto dal predecessore tory Rishi Sunak. Inviare i richiedenti asilo nel paese africano non si poteva fare, spedirli nei Balcani invece sì. Basta che a farlo sia un governo socialista. Con il «permesso» dell'Onu. «Fonti governative - scrive il Daily Mail hanno affermato che il sostegno delle Nazioni Unite al piano è essenziale, data l'opposizione dell'Unhcr al Progetto Ruanda». E, secondo The Times, «permetterà di ottenere la necessaria copertura contro qualsiasi contestazione legale e sarà d'aiuto anche politicamente con i parlamentari di sinistra che potrebbero avere delle riserve». E, visto che deportare i clandestini si può ma dipende da chi lo fa, l'Olanda si sta portando avanti con il lavoro e ha preso contatti con il governo dell'Uganda, «vicino di casa» del Ruanda. Intanto a Londra per Pasqua la tendopoli davanti Westminster è stata sgomberata. I clandestini hanno raccolto zaini e cartoni e si sono spostati dietro l'angolo, un altro migrante è affogato nella Manica e 297 disperati sono sbarcati a Lampedusa. Dall'Inghilterra alla Sicilia il dilemma è sempre lo stesso. Che fare? L'Osservatorio per le migrazioni dell'università di Oxford calcola che nel Regno Unito ci siano tra 800 mila e un milione e 200 mila irregolari. Negli ultimi quattro anni di immigrati «non autorizzati» ne sono arrivati 175 mila, il 78 per cento ha attraversato la Manica su barchini e gommoni. La Gran Bretagna è la seconda nazione in Europa per numero di migranti fuorilegge dopo la Germania. La terza è l'Italia: 458 mila i clandestini stimati.
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