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Stupro di Capodanno a Roma: c'è una condanna. Ma un colpo di scena spiazza tutti
17-12-2024, 20:16
La procura di Roma aveva chiesto una pesante condanna a 12 anni e mezzo. Violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne era l'accusa. Oggi, i giudici del collegio della quinta sezione penale del tribunale di Roma, hanno condannato Patrizio Ranieri, il 22enne accusato dello stupro di Capodanno, a 5 anni e mezzo di carcere, facendo di fatto cadere l'aggravante della violenza sessuale di gruppo. La sentenza è arrivata dopo una camera di consiglio durata poco più di 30 minuti ed è stata accolta con stupore rispetto alle aspettative generali che 'pronosticavano' un verdetto più severo. Il giovane era imputato perché accusato di uno stupro di gruppo nei confronti di una ragazza ancora minorenne, durante un veglione a San Silvestro nel 2020 in un villino nel quartiere Primavalle, alla periferia di Roma. "Ho la coscienza pulita non ho fatto niente" - è stato il commento di Ranieri, l'imputato principale della vicenda, subito dopo la lettura del dispositivo. Il giovane è difeso dall'avvocata Valentina Bongiovanni che ha annunciato il ricorso in Appello, ma ha rimandato eventuali dichiarazioni dopo aver letto le motivazioni dei giudici che verranno pubblicate tra 90 giorni. I giudici hanno riqualificato il capo d'imputazione, riconoscendo la responsabilità dell'imputato solo per la violenza sessuale singola e non per lo stupro di gruppo. "Oggi, a quasi quattro anni di distanza da uno degli stupri più brutti avvenuti a Roma, si arriva a una sentenza di condanna a cinque anni e mezzo. I giudici non hanno riconosciuto l'accusa di stupro di gruppo ma quella di stupro individuale. Attendiamo le motivazioni e adesso lo dovrò comunicare alla ragazza e sarà difficile perché tornerà a pensare a quello che è successo", ha spiegato l'avvocata di parte civile, Licia D'Amico, rappresentante dell'associazione 'Bon't Worry' e della vittima. La giovane presentò denuncia il 2 gennaio del 2021 dai carabinieri della stazione La Storta che iniziarono le indagini, complicate perché avvolte da omertà da parte di alcuni testimoni oculari, per identificare gli autori. Un anno dopo, a gennaio del 2022, il Gip di Roma emise tre ordinanze di custodia cautelare, due ai domiciliari e una con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nella Capitale.
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