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Superaurora Festival nel mirino: degrado e accuse di irregolarità
Ieri 22-06-25, 18:34
"Abbiamo preso atto dei gravi disagi causati dal Superaurora Festival e stiamo raccogliendo le relazioni delle autorità competenti, se ci sono state irregolarità, le segnaleremo. Il diritto al divertimento non può superare la tutela del territorio”. Con queste parole il presidente del X Municipio di Roma Capitale, Mario Falconi ha lanciato un duro monito sull'edizione 2025 del Superaurora Music & Art Festival, andata in scena nel parco di Castello Chigi in questo weekend, nel cuore della Pineta di Castel Fusano, area protetta della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Una location suggestiva, scelta per coniugare musica elettronica e arte contemporanea in una tre giorni di grandi numeri e ospiti internazionali: Carl Cox, Meduza, Ketama126, Kid Yugi, Anna Tur, Mace, solo per citarne alcuni. Ma dietro il successo di pubblico si nasconde un fronte compatto di critiche, mobilitazioni ed esposti che puntano il dito contro l'organizzazione e soprattutto contro l'impatto ambientale dell'evento. Rumore, fauna disturbata e rifiuti ovunque: scoppia la protesta ambientalista. Le accuse più forti arrivano dalle principali associazioni ecologiste del Lazio, guidate da WWF Litorale Laziale, che in un esposto congiunto parlano di “evento incompatibile con l'equilibrio ecologico dell'area”. “Inaccettabile - si legge nella nota – che una zona a tutela integrale, soprattutto nel periodo riproduttivo della fauna selvatica, venga trasformata in un'arena musicale da migliaia di watt e bottiglie abbandonate ovunque”. A preoccupare non è solo il volume assordante protratto fino a notte fonda – che ha fatto letteralmente “tremare” le abitazioni adiacenti su via dei Pescatori – ma anche i pericoli legati agli incendi boschivi, aggravati dal clima estivo e dalla presenza diffusa di vetro e rifiuti lungo i sentieri della pineta. Il Superaurora ha portato in dote anche un caos viabilistico senza precedenti. Via Villa di Plinio, viale Mediterraneo e molte strade interne alla riserva sono state invase da auto parcheggiate irregolarmente, in alcuni casi a ridosso di aree verdi protette. “Abbiamo allertato il X Gruppo della polizia locale – racconta un residente – ma ci è stato detto che non potevano intervenire per timore di tensioni. Le forze dell'ordine sono rimaste ostaggio della folla”. In parallelo, il 118 è dovuto intervenire più volte per soccorrere giovani in stato di intossicazione da alcol. Le immagini del festival mostrano bivacchi improvvisati, rifiuti ovunque, sentieri impraticabili, una situazione che ha riacceso l'allarme su uno dei pochi polmoni verdi della Capitale, da tempo in stato di progressivo degrado. A far discutere è anche l'aspetto autorizzativo. Il festival sarebbe stato approvato senza il parere dei dipartimenti comunali competenti – Ambiente e Cultura del Comune di Roma – nonostante l'area rientri nella zona 1 della riserva, sottoposta alla massima tutela ambientale dal 1996. “Un'anomalia inaccettabile”, secondo Falconi, che chiede chiarezza sull'intera filiera organizzativa e promette “verifiche rigorose per accertare eventuali responsabilità”. Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'associazione Ecoitaliasolidale che tramite il presidente Piergiorgio Benvenuti e Gaetano Di Staso , referente del Litorale romano hanno lanciato l'allarme: “La pineta è già in forte sofferenza: sentieri abbandonati, recinzioni abbattute, nessuna manutenzione. Un festival di questa portata, senza un piano di gestione ambientale, rischia di compromettere in modo irreversibile la biodiversità del sito”. L'evento, che nelle intenzioni degli organizzatori puntava a valorizzare le periferie e portare cultura contemporanea in aree poco battute, ha finito per riaprire il dibattito sulla fruizione sostenibile dei beni ambientali. A fronte dell'indiscutibile appeal artistico, resta il bilancio critico di un'iniziativa che, secondo molti, ha travalicato i limiti della compatibilità ambientale. I comitati chiedono ora un intervento urgente del Comune di Roma, del Municipio e degli enti gestori per una bonifica dell'area e una riflessione seria sul futuro della pineta, che non può diventare “una discoteca a cielo aperto” a scapito dell'ecosistema. Il Superaurora Festival si chiude oggi con un sold out, ma da domani resteranno le macerie - ambientali e istituzionali – di una gestione che dovrà necessariamente essere rivista, se si vorrà davvero coniugare eventi e natura in modo equilibrato.
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