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Terzo mandato, bocciato l'emendamento della Lega. Calderoli: "Bene apertura di FdI"
Oggi 26-06-25, 10:33
C'è lo stop all'emendamento della Lega sul terzo mandato per i governatori. Il testo, legato al ddl in materia di adeguamento del numero di consiglieri e assessori regionali all'esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, è stato bocciato. Il governo si era rimesso al parere della Commissione e alla fine i voti contrari sono stati 15, 2 gli astenuti e 5 i voti a favore da Lega, Iv e le Autonomie. Il risultato è stato commentato dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, che si è battuto per l'innalzamento del limite da due a tre mandati consecutivi per i presidenti di regione: "Ci sono state due astensioni da parte di FdI e devo dire che ho apprezzato la disponibilità ad affrontare l'argomento e a trovare delle possibili soluzioni. Non ho apprezzato il muro eretto da Forza Italia. Non è una questione di politica di governo, però non ho apprezzato questo gesto", ha dichiarato. L'apparente disaccordo tra Lega e FI è stato però presto ridimensionato dal ministro degli Esteri e leader del partito fondato da Silvio Berlusconi, Antonio Tajani, a margine del summit del Ppe. "Non succede assolutamente nulla. Non è che il centrodestra si fonda sul terzo mandato, la nostra coalizione si basa su accordi politici, sulle questioni della giustizia, sulla riforma del premierato, sulla riforma dell'autonomia, quindi su questioni serie e importanti", ha assicurato, mettendo così a tacere le polemiche già sollevate dalle opposizioni su una presunta frattura nella maggioranza. Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo di FI, Maurizio Gasparri: "Non vedo novità e non do una lettura problematica, ognuno ha mantenuto le sue posizioni in coerenza e andiamo avanti come coalizione, a cominciare dalla giustizia con una delle riforme cardine del programma storico del centrodestra".
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