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Transizione energetica e geopolitica: a Roma il convegno E5T per ripensare il futuro energetico dell'Europa
Oggi 04-07-25, 13:56
Roma, 30 giugno 2025 – Nella storica cornice della Sala della Protomoteca, in Campidoglio, si è tenuto il convegno “Riprendere il controllo del nostro futuro energetico di fronte alle sfide geopolitiche”, promosso dalla Fondazione E5T e giunto alla sua quarta edizione. Un appuntamento ormai consolidato nel panorama del dialogo euro-mediterraneo su energia e transizione ecologica, che ha riunito esponenti delle istituzioni, esperti, imprenditori e accademici per affrontare i grandi interrogativi legati alla sostenibilità, alla competitività e alla sicurezza energetica dell'Europa in uno scenario globale sempre più incerto. L'evento, sostenuto dall'Istituto Milton Friedman, da Ambientevivo, dal think tank Trinità dei Monti, dalla LUISS Business School, da Hermes – Centro Studi Europeo, dal Club France‑Italia e dall'iniziativa 100 Leaders, ha offerto un ricco programma di interventi articolati in tavole rotonde e speech tematici. Ad aprire i lavori è stata la Presidente di E5T, Myriam Maestroni, che ha ricordato la vocazione della Fondazione: “È stata una giornata molto importante sul tema del riprendere il controllo del nostro futuro energetico, di fronte alle sfide geopolitiche. Sono la Presidente della Fondazione E5T, che ho creato quindici anni fa, specializzata nell'energia, nella transizione energetica e in quello che abbiamo chiamato il nuovo paradigma eco-energetico. Abbiamo molti esempi che mostrano l'importanza per l'Europa di un'energia con un costo più basso, più competitiva e ovviamente decarbonizzata. Oggi, in questo evento, ci sono molti esperti e imprenditori che dimostrano l'importanza di riflettere in modo rapido per adattarsi alla nuova situazione geopolitica nel contesto internazionale.” Il convegno ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni, tra cui Fabio Porta (Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati), Isabella De Monte (Commissione Politiche dell'Unione Europea), Elisabetta Trenta (già Ministro della Difesa), Matteo Ricci (Eurodeputato, Vicepresidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo), Christian Di Sanzo (Commissione Attività Produttive della Camera), e Dario Nanni (Presidente della Commissione Giubileo di Roma Capitale). Tra gli interventi più apprezzati, quello del geopolitologo Alexandre del Valle, che ha offerto una lucida analisi del contesto internazionale: “Questo convegno organizzato da E5T, una fondazione francese dedicata alla transizione energetica, è molto importante. È la quarta edizione. Abbiamo cominciato nel 2020 al Parlamento italiano, a volte al Senato e questa volta al Campidoglio. Lo scopo di questa quarta edizione è mostrare il legame tra geopolitica, energia e transizione energetica nell'ambito di ciò che sta succedendo in Europa con la guerra in Ucraina, che ha portato alla chiusura di molti gasdotti russi e quindi a un approvvigionamento molto più difficile per l'Europa per quanto riguarda il gas. Il gas via gasdotto è stato in gran parte rimpiazzato dal gas GNL, cioè gas naturale liquefatto via nave, che richiede terminali per la liquefazione e la rigassificazione. Questo processo costa molto di più, è più inquinante, meno ecologico e soprattutto molto più caro. Quindi questa è una grande sfida per l'Europa, perché non è riuscita a rimpiazzare l'energia fossile con quella rinnovabile. Il piano RepowerEU e il Green Deal non sono ancora avanzati come previsto. È stato molto difficile: molti investimenti non sono stati effettuati per permettere una vera transizione verso le rinnovabili, molti Paesi sono molto in ritardo, e la guerra in Ucraina ha persino portato alla riapertura di alcune centrali a carbone.” In un'ottica europea si è espresso anche l'onorevole Isabella De Monte: “Oggi parliamo di energia sostenibile nella transizione, ma anche in una prospettiva di sfida europea. In questo senso, dobbiamo tutti comprendere che è necessario procedere per gradi, ma al tempo stesso fare adeguati investimenti per essere competitivi sul piano mondiale. Questo vale per la difesa, per il settore dell'energia e anche per quello commerciale. Insomma, è un momento determinante per l'Europa: siamo di fronte a un bivio e credo che dobbiamo affrontare questa sfida con grande coraggio.” Dal mondo dell'impresa, il contributo di Matteo Beccuti, Amministratore Delegato di Environment Park e membro dell'Istituto Milton Friedman, ha sottolineato l'importanza del dialogo tra attori pubblici e privati: “È un piacere partecipare a questi eventi che mettono in relazione le istituzioni con il mondo dell'imprenditoria, e ci sono molti tavoli che lavorano efficacemente in questa direzione. Ovviamente, esistono interlocutori istituzionali e politici più vicini al mondo delle imprese, con i quali è generalmente possibile costruire un dialogo orientato alla creazione di valore per l'intero Paese.” Andrea Massitti, Chief Sustainability Officer di Banca Sella, ha ricordato il ruolo strategico della finanza per la transizione verde: “Con piacere oggi siamo qui a questo convegno che tratta i temi del futuro energetico del pianeta. Si tratta di un tema certamente di grande interesse, non solo ai fini della sostenibilità, ma in generale, direi, centrale per l'attività di ciascuno di noi. I temi della sostenibilità sono, per natura e definizione, trasversali e accompagnano sia la vita personale sia quella professionale. L'attenzione al futuro energetico riguarda in modo particolare l'Italia e l'Europa, poiché, anche a seguito della situazione geopolitica, ci siamo dovuti reinventare il nostro modello energetico. L'attenzione normativa rivolta a questo settore, così come la dotazione di ingenti risorse destinate a tali attività, dimostrano l'importanza di questo argomento. Oggi lo discuteremo con molti professionisti di diversi ambiti; anche io, in rappresentanza di Banca Sella, ho l'opportunità di portare il mio contributo. Vedremo in particolare quali forme di finanziamento sono destinate a questi temi. L'approvvigionamento di risorse è certamente essenziale per svolgere attività di ricerca e concretizzare le soluzioni legate alle energie sostenibili.” Sul fronte della ricerca e della tecnologia, è intervenuto il professor Michele Lanzetta dell'Università di Pisa: “La geopolitica ha un grandissimo fascino. Mi considero un tecnologo e un tecnocrate, nel senso che la tecnica dovrebbe guidare le decisioni, soprattutto grazie alle grandi opportunità offerte dal progresso e dalla ricerca. In particolare, in questo convegno porto i risultati delle nostre ricerche sia nell'ambito della formazione, legata alla ricerca educativa e al centro che coordino, sia nel settore manifatturiero, con metodi che permettono di ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, l'impatto sulle emissioni di CO₂.” La sessione conclusiva ha dato spazio a riflessioni giuridiche e sistemiche. L'avvocato Tiziana Demma, Presidente di Hermes – Centro Studi Europeo, ha chiuso i lavori con un messaggio forte: “Grazie a Myriam Maestroni e a chi mi ha accolto in questo istituto. Siamo onorati, e sono felice di essere qui. La nostra capacità di resistenza è stata messa profondamente alla prova. Tuttavia, ho sempre desiderato svolgere una professione che avesse un approccio concreto, e per questo ho iniziato a impegnarmi già dai tempi dell'università in Italia, contando su un forte sostegno. Partendo da un altro punto di vista, dobbiamo riconoscere la complessità del sistema, ma anche il suo obiettivo: un sistema che si propone come guida, come colonna portante tra le missioni dell'energia e la loro concreta attuazione. Secondo me, un'autentica certezza di valore deve essere vista al contrario rispetto al modello top-down: bisogna partire dal basso, dal movimento reale di quelle realtà solide, imprenditoriali e non solo, che hanno dimostrato, anche all'interno di questa complessità, di saper generare valore aggiunto. Un valore che non è mai fine a sé stesso, ma fondamentale per uscire da questa fase di criticità e insicurezza che stiamo vivendo nel nostro sistema geopolitico.” In chiusura, è stata nuovamente Myriam Maestroni a prendere la parola, lasciando ai presenti un messaggio di ispirazione e responsabilità condivisa: “Abbiamo visto che non si tratta di un'opzione: è una necessità, è strategica, è un'opportunità storica per l'Italia e per tutta l'Europa. Proprio come lo è stato il Rinascimento, che è iniziato qui in Italia, possiamo continuare oggi con la ricerca industriale. Grazie a tutti per l'attenzione. Vi invito a unirvi a noi su questa splendida terrazza per una cena, dove potremo continuare a confrontarci dopo questa bellissima giornata di scambio.” Il convegno si è concluso così, con l'immagine potente di un'Europa che può e deve riscoprire la propria leadership partendo dall'innovazione, dalla cooperazione e da una visione condivisa sul futuro energetico e ambientale del continente.
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