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"Troppe coincidenze", Cerno: perché la versione del "curiosone" non regge
16-10-2024, 19:48
I legali dell'ex bancario pugliese indagato per "accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato", per aver spiato i conti correnti di migliaia di persone tra cui moltissimi politici di centrodestra tra cui la premier Giorgia Meloni, respingono le accuse di dossieraggio. E lo stesso impiegato afferma di aver agito di propria iniziativa senza mai fare copia delle informazioni carpite né divulgarle a nessuno. Tuttavia, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, l'ex dipendente avrebbe effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti "portafogliati" interrogando i conti correnti di numerosi personaggi del mondo politico, delle istituzioni, della magistratura, dello spettacolo, dello sport e della cronaca. Una mole enorme di dati visionati per semplice "curiosità"... Se ne parla nell'edizione delle 19 del Tg4 di mercoledì 16 ottobre con il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno. "Viviamo in un paese dove da sette mesi è emersa un'indagine gigantesca non solo sul dossieraggio sistematico di persone politiche e non politiche, e in qualche modo centrali dentro le operazioni che riguardano il Paese, ma anche l'utilizzo almeno parziale di queste informazioni", spiega Cerno. Insomma, in un contesto simile non si può non indagare, "uno è innocente fino a prova contraria ma il concetto che non si Indaga è veramente folle". Dossier, spiate, accessi abusivi. "Ci sono delle coincidenze in questa attività del presunto sedicente curiosone che sono abbastanza inquietanti - fa notare il direttore - come i due tipi diversi di accesso, alcuni più lunghi e altri molto veloci, che lascerebbero intendere il tentativo di confondere le acque". Sappiamo inoltre che "il mercato delle informazioni in Italia vale più della droga, e non lo dico io, lo dicevano l'ex brigadiere Giuliano Tavaroli che gestiva la sicurezza della Pirelli e della Telecom". Ebbene, queste coincidenze si intrecciano con l'indagine di Perugia per "tempi, modi e persone coinvolte.". Insomma, conclude Cerno, "in un paese dove da 7 mesi si cerca di parlare dell'indagine già avviata, ci mancherebbe altro che il curiosone se la cava dicendo che, non sapendo cosa fare, entra nei conti bancari di magistrati, politici e ministri".
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