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Trovate prove di possibile vita su un pianeta al di fuori dal sistema solare
17-04-2025, 16:48
Potrebbero esserci tracce di vita a 124 anni luce dalla Terra: sul pianeta K2-18b, nella costellazione del Leone, sono state rilevate molecole che sulla Terra sono prodotte solo da organismi viventi. La scoperta è di un team di scienziati dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Cambridge che studia l'atmosfera di quel pianeta, monitorato dal telescopio spaziale James Webb della NASA. Per i ricercatori si tratta delle prove "più convincenti", anche se ancora non conclusive, mai trovate del fatto che un pianeta lontano in orbita attorno a un'altra stella potrebbe ospitare la vita. I ricercatori hanno scoperto la possibile presenza di solfuro di dimetile (DMS) e di disolfuro di dimetile (DMDS), gas che sulla Terra sono prodotti da fitoplancton marini e batteri e quindi frutto di processi biologici. Questa è la seconda e più promettente volta in cui il telescopio rileva nell'atmosfera del pianeta sostanze associate alla vita. Il ricercatore principale, il professor Nikku Madhusudhan dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Cambridge, ha dichiarato alla BBC che spera di ottenere presto prove incontrovertibili. "Questa è la prova più forte emersa finora che ci sia vita là fuori", ha sottolineato Madhusudhan, "posso realisticamente affermare che potremo confermare questo segnale entro uno o due anni". K2-18b è grande due volte e mezzo la Terra e dista da noi circa 124 anni luce. Il telescopio James Webb è talmente potente che riesce ad analizzare la composizione chimica dell'atmosfera del pianeta a partire dalla luce che proviene dal piccolo Sole rosso attorno al quale orbita. Il gruppo di Cambridge ha scoperto che l'atmosfera sembra contenere la firma chimica di almeno una delle due molecole associate alla vita: il dimetilsolfuro (DMS) e il dimetildisolfuro (DMDS). Il professor Madhusudhan ha affermato di essere rimasto sorpreso dalla quantità di gas rilevata durante una singola finestra di osservazione. "La quantità che stimiamo di questo gas nell'atmosfera è migliaia di volte superiore a quella che abbiamo sulla Terra", ha affermato, "quindi, se l'associazione con la vita è reale, questo pianeta brulicherà di vita". Il ricercatore indiano-britannico è andato oltre: "Se confermiamo che c'è vita su K2-18b, dovremmo sostanzialmente confermare che la vita è molto comune nella galassia". Tuttavia, come ammette lo stesso team di Madhusudhan, in questa fase ci sono molti "se" e "ma". Innanzitutto i ricercatori devono essere sicuri al 99,99999% che i loro risultati siano corretti e non frutto di casualità, e per questo serve un risultato cosiddetto 'a cinque sigma'. Per ora siamo a tre sigma, al 99,7%, ed è già molto più del risultato di un sigma del 68% ottenuto dal team 18 mesi fa, che all'epoca era stato accolto con molto scetticismo.
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Il Fatto Quotidiano

“Tracce di vita sul pianeta K2-18b”: la scoperta a 124 anni luce dalla Terra
Il Tempo
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