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Trump fa un passo indietro. Si allontana incontro Putin-Zelensky
Ieri 21-08-25, 21:20
Donald Trump fa un passo indietro nei negoziati fra Mosca e Kiev assumendo una posizione "attendista". Secondo fonti dell'amministrazione Usa citate dal Guardian, Trump intende per ora lasciare a Russia e Ucraina l'organizzazione di un incontro fra i loro leader senza svolgere un ruolo diretto e nei giorni scorsi ha detto ai suoi consiglieri che intende fare un incontro trilaterale con i due leader solo dopo che questi si saranno incontrati. Il faccia a faccia fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, però, sembra allontanarsi. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha colto l'occasione di una conferenza stampa con l'omologo indiano a Mosca per snocciolare una serie di concetti che sembrano ribadire le posizioni che la Russia ha sempre sostenuto anche prima che il summit fra Donald Trump e Putin in Alaska sembrasse aprire uno spiraglio. L'incontro Putin-Zelensky potrebbe avvenire solo se prima saranno stati risolti tutti i nodi che richiedono una discussione al massimo livello, ha affermato Lavrov. Ed è tornato a mettere in dubbio la legittimità di Zelensky: la questione della legittimità di chi firmerà da parte ucraina dovrà essere risolta in caso di eventuale firma di accordi con Kiev, ha detto. Un ulteriore colpo agli sforzi per la pace è giunto poi con il fatto che Lavrov ha affermato che la presenza di truppe straniere in Ucraina per Mosca è inaccettabile. Un freno dunque alle garanzie di sicurezza per Kiev in discussione. Anzi, il titolare della diplomazia russa ha ribadito che Mosca come garanzie di sicurezza ritiene "naturali e pertinenti" quelle emerse a Istanbul nel 2022, che prevedevano una coalizione di Paesi garanti e avrebbero di fatto conferito a Cina e Russia il potere di veto su qualsiasi azione i garanti potessero intraprendere in risposta a un nuovo attacco russo. Proprio mentre Zelensky ha chiarito che l'idea di Kiev era quella di "arrivare a un accordo sulla struttura delle garanzie di sicurezza entro 7-10 giorni" per poi "sulla base di tale accordo" tenere "un incontro trilaterale". E Lavrov ha anche provato a spaccare Usa ed Europa, dicendo che le azioni di Europa e Kiev minano gli sforzi di Trump. Uno dei nodi è che i russi vogliono anche territori che non hanno occupato. A fornire alcuni dettagli su quello che si muove dietro le quinte è stato il vice presidente Usa J.D. Vance, in un'intervista a Fox News: "il punto cruciale dei negoziati" è che "gli ucraini vogliono garanzie di sicurezza" e "i russi vogliono una certa quantità di territorio", ha sintetizzato, spiegando che "i russi vogliono alcuni territori, la maggior parte dei quali hanno occupato, ma alcuni dei quali non hanno occupato". Trump intanto, dal canto suo, in un post sul suo social Truth ha affermato che l'Ucraina avrebbe dovuto contrattaccare per vincere: "È molto difficile, se non impossibile, vincere una guerra senza attaccare il Paese invasore. È come una grande squadra sportiva che ha una difesa fantastica, ma non può giocare in attacco. Non c'è alcuna possibilità di vincere!", ha scritto, accusando il suo predecessore Joe Biden di non avere permesso all'Ucraina "di contrattaccare, ma solo di difendersi". Non è chiaro tuttavia se questo implichi che il tycoon stia valutando eventuali modifiche al tipo di armi che gli Usa forniranno a Kiev. Zelensky, che l'incontro con Putin continua a chiederlo da mesi, parlando con i giornalisti dopo il suo viaggio a Washington di lunedì insieme ai leader europei ha detto che si sta discutendo con la Svizzera, l'Austria e la Turchia come possibili sedi per il meeting e ha aggiunto che, se la Russia rifiuta il bilaterale, spera in "una reazione forte da parte degli Stati Uniti". Ha anche annunciato che Kiev ha testato con successo un nuovo missile da crociera a lungo raggio con una gittata di 3mila chilometri, Flamingo. La Russia, intanto, ha lanciato contro l'Ucraina uno degli attacchi più massicci di quest'anno, con centinaia di droni e missili. "Questo attacco è stato sferrato dai russi come se nulla fosse cambiato, come se non ci fossero sforzi da parte del mondo per fermare questa guerra. È necessaria una reazione. Non c'è ancora alcun segnale da Mosca che dimostri che hanno davvero intenzione di avviare negoziati significativi e porre fine a questa guerra", ha detto il presidente ucraino, chiedendo pressione e sanzioni.
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