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Trump fulmina il presidente sudafricano: "Uccidete i bianchi", e mostra il video
Ieri 21-05-25, 20:08
Alta tensione allo Studio Ovale. Dopo alcuni minuti di apparente cordialità, il presidente Donald Trump e il suo team hanno sorpreso la delegazione sudafricana, guidata dal presidente Cyril Ramaphosa - in visita alla Casa Bianca - , mostrando un video - nascosto alle telecamere - in cui verrebbe dimostrato che sono in corso uccisioni di massa ai danni dei bianchi in Sudafrica. Il tycoon ha più volte definito le uccisioni un "genocidio", e ha portato con sé all'incontro anche articoli giornalistici stampati a dimostrare la sua tesi, che ha sfogliato ripetendo "morte, morte, morte". "Abbiamo migliaia di storie su questo, abbiamo documentari, articoli, posso mostrarle un paio di cose, spegnete le luci, mandate il video", così Trump, chiaramente seguendo un copione preparato in precedenza con i suoi collaboratori, ha introdotto il video per smentire Ramaphosa che aveva appena detto che in Sudafrica non c'è nessun genocidio o discriminazione dei bianchi. "Se ci fosse un genocidio dei farmer bianchi, credo che questi tre signori non sarebbero qui, compreso il mio ministro dell'Agricoltura", ha detto riferendosi a John Henry Steenhuisen e tre campioni di golf che l'hanno accompagnato negli Usa. Mentre nella sorpresa di tutti veniva mandato in onda il video di 5 minuti - che la Casa Bianca ha pubblicato sul suo X affermando che contiene "prove della persecuzione in Sudafrica" - molti nella delegazione sudafricana non hanno nascosto sorpresa, anche qualche sorriso. Ad un certo punto Ramaphosa ha chiesto a Trump: "Le hanno detto dove è stata girata questa scena?". Trump ha risposto di no, aggiungendo "è in Sudafrica". Nella prima parte del bilaterale i due leader hanno ribadito l'importanza di rafforzare la collaborazione tra i due Paesi, con Ramaphosa che ha sostenuto come Stati Uniti e Sudafrica facciano "affidamento l'uno sull'altro": "Abbiamo tutte queste combinazioni di opportunità e di prodotti che acquistiamo da voi e credo che questo crei un rapporto davvero solido e potente - ha affermato Ramaphosa -. Dobbiamo rafforzarlo ulteriormente e programmare i prossimi passi ed è proprio per questo che siamo qui oggi e ci sentiamo davvero privilegiati". Trump ha aperto il suo intervento sostenendo che Ramaphosa "è un uomo che , in alcuni ambienti è certamente molto rispettato". Trump ha ribadito che i due leader "discuteranno di "molte cose", mentre il leader sudafricano ha ribadito che essere alla Casa Bianca è "una vera gioia", affermando di sperare in maggiori scambi commerciali con "la ben più grande economia americana". Il presidente sudafricano ha inoltre fatto leva sulla passione di Trump per il golf, affermando di aver portato al tycoon un libro che illustra i campi da golf del Sudafrica, aggiungendo anche di aver iniziato a praticare golf su suggerimento del presidente statunitense: "Ho iniziato ad allenarmi, quindi sono pronto", ha affermato Ramaphosa. Durante l'incontro Trump ha difeso la decisione di accogliere i contadini bianchi sudafricani negli Stati Uniti come rifugiati. Il presidente americano ha sostenuto che l'America negli ultimi anni ha lasciato entrare illegalmente milioni di persone attraverso il confine con il Messico, "ma in Sudafrica - ha affermato Trump - molte persone si sentono perseguitate e si stanno trasferendo negli Stati Uniti". Il governo sudafricano ha negato le accuse di Trump sulla persecuzione, sostenendo che i contadini bianchi "sono vittime del problema della criminalità nel Paese". A tal proposito Trump ha affermato che "in Africa stanno succedendo tante cose brutte, ed è di questo che parleremo". Rispondendo ad una domanda della stampa in merito alle accuse secondo cui i bianchi stanno subendo un genocidio, Ramaphosa ha osservato che alcuni membri della sua amministrazione sono "Afrikaner", ovvero un gruppo etnico stanziato nell'Africa meridionale. Trump ha replicato affermando che sono stati pubblicati resoconti e documentari sulla questione, dando ordine al suo staff di abbassare le luci nello Studio Ovale e di riprodurre un video su una televisione che è stata portata nella stanza. Le immagini riprodotte nel video raffiguravano un leader del partito di opposizione che grida "uccidi il boero". Il presidente sudafricano ha ribadito che "questa non è la politica del governo", ribadendo che l'attuale amministrazione è "completamente contraria alle immagini mostrate nel video", ma Trump è apparso dubbioso in merito a questa affermazione. All'interno dello Studio Ovale era presente anche il patron di Tesla Elon Musk, immigrato dal Sudafrica, e durante l'incontro teso fra Trump e Ramaphosa, il presidente americano ha dichiarato di aver avuto "un grande sentimento per il Sudafrica" e di avere tanti amici in quel Paese: "Elon è del Sudafrica", ha affermato Trump, lasciando intendere che coinvolgere Musk nelle relazioni tra Stati Uniti e Sudafrica potrebbe causare ulteriori controversie: "Non voglio coinvolgere Elon - ha ribadito Trump -. Non voglio parlargliene. Non credo sia giusto nei suoi confronti".
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