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Trump rivendica l'annientamento dell'Iran: “I siti nucleari hanno subito danni monumentali”
Oggi 23-06-25, 08:42
"Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrano le immagini satellitari. Annientamento è un termine esatto". Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a 24 ore di distanza, sente il dovere di tornare sugli effetti del bombardamento americano avvenuto nella notte tra sabato e domenica ai danni di siti nucleari iraniani. E lo fa proprio mentre molti media americani stanno sollevando dubbi sull'efficacia di tali attacchi. "I danni maggiori si sono verificati molto al di sotto del livello del suolo" scrive sul suo social network Truth, quasi a rassicurare chi invece, proprio analizzando le immagini satellitari, ipotizzava un impatto quasi irrilevante dei bombardamenti. Ma la tensione resta alle stelle e, secondo fonti citate dal New York Times, diversi funzionari militari e di intelligence americani avrebbero rilevato segni che le milizie sostenute dall'Iran si stanno preparando ad attaccare le basi statunitensi in Iraq. Nella notte l'esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato degli attacchi contro "obiettivi militari" iraniani, tra cui siti di lancio e stoccaggio di missili (circa 20 jet da combattimento e oltre 30 munizioni); allo stesso tempo sono stati intercettati alcuni missili iraniani da Israele e le sirene d'allarme sono risuonate a Tel Aviv, a Gerusalemme e in buona parte di Israele. Conseguenza immediata di tanta instabilità è stato il balzo del prezzo del petrolio che, all'avvio degli scambi in Asia, ha visto un'impennata del 4%, ai massimi da 6 mesi. Pochi minuti dopo l'avvio degli scambi le quotazioni si sono stabilizzate, ma segnando comunque un netto progresso dei future sia del WTI che del Brent (in entrambi i casi con un progresso di due punti percentuali e mezzo). Gli sviluppi del fine settimana del conflitto mediorientale hanno riacceso i timori del peggiore scenario possibile per il mercato petrolifero: la chiusura dello Stretto di Hormuz, al largo delle coste iraniane, attraverso il quale passa quasi il 20% del petrolio mondiale, un terzo del traffico petrolifero mondiale. Non va infatti dimenticato che l'Iran produce circa 3,3 milioni di barili di petrolio al giorno: è il nono produttore mondiale di petrolio. E di questo ne esporta poco meno della metà (1,5 milioni). Ma è soprattutto la limitazione o l'interruzione del traffico marittimo nello Stretto di Hormuz a mettere in allarme gli operatori del mercato. Borse asiatiche tutte nettamente in territorio negativo.
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