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Ucraina, Trump rassicura l'Europa: "Tregua e no alla cessione dei territori senza Kiev"
Ieri 13-08-25, 21:42
L'Europa esce rassicurata dai colloqui sull'Ucraina con Donald Trump. Sono state escluse fughe in avanti nell'atteso vertice di Ferragosto tra il tycoon americano e il capo del Cremlino Vladimir Putin in Alaska. Il numero uno della Casa Bianca sembra infatti aver condiviso l'impostazione dei leader europei e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atterrato a Berlino per partecipare ai tre incontri in videoconferenza organizzati dal cancelliere Friedrich Merz. Tra i punti messi in evidenza la richiesta di uno stop ai combattimenti, che deve arrivare prima dei negoziati, e la decisione che qualsiasi ipotesi di cessione territoriale passi per Kiev. Un cessate il fuoco è la priorità per Trump, afferma il presidente francese Emmanuel Macron, riferendo poi anche la posizione dei partner sulla questione territoriale: sono decisioni che spettano al presidente Zelensky e che non saranno prese a cuor leggero visti i morti lasciati sul campo per difendere i confini ucraini. "Un riconoscimento legale delle occupazioni russe non è in discussione ed eventuali discussioni territoriali dovranno partire dalla linea di contatto attuale", perché "il principio che i confini non possano essere modificati con la forza deve continuare a valere", ha detto il cancelliere Merz, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino. Ai colloqui ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni, che ha apprezzato gli sforzi di Trump e "l'unità di intenti e dalla capacità di dialogo che l'Occidente sta dimostrando", oltre ai leader di Gran Bretagna, Francia, Polonia e Finlandia, nonché la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo António Costa, il segretario generale della Nato Mark Rutte e Zelensky. I leader europei hanno ribadito che l'Ucraina dovrà essere presente a ogni tavolo di trattativa e poi dovranno essere fornite garanzie di sicurezza "robuste" per Kiev, affinché possa mantenere capacità militari sufficienti a difendere la propria sovranità, con un sostegno occidentale duraturo. Garanzie su cui c'è l'impegno anche degli Usa, sottolinea il presidente del Consiglio europeo Costa, che ha definito "molto utili" i colloqui tra i leader. Per Zelensky la posta in gioco è alta: nell'incontro di venerdì i leader delle due super-potenze potrebbero accordarsi sulla testa degli ucraini. Ma in gioco c'è anche la sicurezza di tutta l'Europa. "L'Ucraina è un avamposto nella resistenza all'imperialismo territoriale russo, iniziato nel 2008 con l'aggressione alla Georgia". Anche per questo avverte che "la Russia non deve avere voce in capitolo sul nostro futuro in Europa e nella Nato". L'impressione, tuttavia, è che l'incontro serva solo a testare da parte del tycoon la volontà di Putin di fermare la guerra. Lo stesso Trump, che ha dato un 10 alla call di oggi, definendola "ottima" e "molto amichevole", rassicura che "se il primo incontro con Putin andrà bene", ci sarà un "secondo incontro informale" tra Putin, Zelensky e lui stesso, se vorranno la sua presenza. Potrebbe anche non esserci ma "ci sono ottime possibilità che ci sarà un secondo incontro, che sarà più produttivo del primo, perché il primo servirà a capire a che punto siamo e cosa stiamo facendo", ha spiegato. Anche perché, ci saranno "conseguenze molto gravi" per la Russia, se Putin non acconsentirà a fermare la guerra in Ucraina dopo il summit di venerdì, ha avvertito. Anche per i leader europei non bisogna allentare la pressione delle sanzioni, se Mosca non vuole fermare le armi.
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