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Ue, il salasso green alle imprese: il report sui costi della sostenibilità
Ieri 05-06-25, 13:08
Dal 2026, quattro pilastri regolatori europei plasmeranno la transizione energetica con effetti significativi sul mondo corporate: EU ETS (sistema di scambio delle emissioni), CBAM (tassa sul carbonio alle frontiere), EUDR (regolamento contro la deforestazione) e CSRD (direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità). Se quest'ultima comporta oneri prevalentemente amministrativi, le prime tre avranno impatti diretti su redditività e investimenti già a partire dal prossimo anno. Ma quali cifre parliamo? A fare i conti della sostenibilità è uno studio di Giuseppe Amitrano (ex Ubs, Rbs e Scotia Bank) e Antonio Guglielmi (ex Merrill Lynch e Mediobanca), partner della boutique finanziaria Wieldmore, pubblicato in esclusiva sull'Eurofocus di Adnkronos. I settori più colpiti saranno siderurgia, energia, agricoltura, costruzioni e logistica. Materie prime come alluminio, acciaio, fertilizzanti, caffè e soia diventeranno sempre più costose, anche per effetto delle nuove regole ambientali. Più del 30% del PIL europeo sarà interessato dalla transizione, con impatti stimati fino al 25% degli utili cumulati per le aziende italiane più esposte nei prossimi cinque anni, si legge nel report. Cinque i fattori chiave di rischio: ETS: le quote gratuite si ridurranno, rendendo le emissioni un costo diretto. CBAM: aumenterà i costi di importazione di beni ad alta intensità di carbonio. EUDR: imporrà nuove restrizioni su materie agricole legate alla deforestazione. Funding: il credito diventerà più selettivo e costoso. Rischio fisico: eventi climatici estremi e ondate di calore metteranno a rischio la produttività. Le aziende italiane dovranno agire su più fronti: migliorare la tracciabilità delle materie prime, adottare strategie di copertura finanziaria, rafforzare la filiera, esplorare strumenti alternativi di finanziamento e pianificare investimenti energetici strutturali. Fondamentale sarà anche la gestione del rischio fisico con strumenti avanzati di analisi geospaziale. Anche il sistema bancario è sotto pressione: le esposizioni ai settori più vulnerabili e l'assenza di un quadro regolatorio chiaro aumentano i rischi. Studi indicano un potenziale aumento della probabilità di default del 40% in tre anni per le banche tedesche. In arrivo metriche regolatorie più stringenti (es. carbon VaR, climate beta) che potrebbero limitare la capacità di sostegno all'economia da parte del credito bancario. Insomma, la transizione energetica rappresenta un cambiamento epocale che, se affrontato oggi con trasparenza e lungimiranza, può mitigare futuri shock sistemici e rafforzare la resilienza economica e finanziaria dell'Europa.
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Il Tempo
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