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Urbanistica Milano, il Riesame annulla due arresti: liberi Bezziccheri e Scandurra
Oggi 12-08-25, 16:39
Il Tribunale del Riesame di Milano, davanti al quale i sei arrestati hanno fatto ricorso contro le misure cautelari, ha annullato due arresti nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica milanese. A essere liberi sono l'imprenditore Andrea Bezziccheri e l'ex componente della Commissione paesaggio Alessandro Scandurra, finiti rispettivamente in carcere e ai domiciliari lo scorso 31 luglio. Sulle altre persone, il Tribunale si pronuncerà nelle prossime udienze. Le motivazioni della decisione sono attese entro 45 giorni. Giovedì 14 agosto, intanto, ci saranno le udienze dell'imprenditore Federico Pella, dell'ex assessore comunale Giancarlo Tancredi e dell'ex componente della commissione paesaggio Giuseppe Marinoni per discutere i ricorsi contro gli arresti domiciliari. Il 20 agosto sarà invece il turno di Manfredi Catella. Bezziccheri, patron di Bluestone, l'unico per cui il gip Mattia Fiorentini aveva disposto il carcere. Emergono intanto nuovi scambi di messaggi, risalenti al 12 marzo 2024 e depositati oggi dalla Procura di Milano al Tribunale del Riesame, in cui Tancredi chiese al "re del mattone" Catella se lo confermerà come assessore. Catella risponde che sono loro i migliori. "Tancredi è consapevole del fatto che, grazie alla sua azione, gli interessi di Coima vengono massimizzati - ha osservato la Procura, commentando la chat denominata "Pirellino" -, tant'è che ironizza su una sua riconferma come assessore alla Rigenerazione Urbana da parte di Catella in persona, come se quest'ultimo fosse il sindaco di Milano". L'aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici hanno poi sottolineato che "il quadro generale in cui si collocano le condotte degli indagati risulta aggravato, al punto da assumere dimensioni sconcertanti e di autentico allarme sociale, in termini del mercimonio della funzione pubblica consumata dall'assessore Tancredi in sintonia con il segretario generale Christian Malangone (direttore generale del Comune Christian Malangone, che non risulta tra gli indagati, ndr), di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica".
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