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"Usato come le loro primarie". Referendum, l'affondo di Arianna Meloni al centrosinistra
Ieri 13-06-25, 16:50
Se pensa alla débâcle con cui la sinistra ha dovuto fare i conti dopo il referendum, ad Arianna Meloni viene in mente subito una battuta: "Qualcuno inventa i referendum, qualcuno crea posti di lavoro". L'affondo è chiaro: la sorella della premier e responsabile segretaria politica di Fratelli d'Italia, interrogata sui risultati della tornata dei cinque quesiti, che è stata un mezzo disastro, non nasconde le differenze tra il modus operandi delle opposizioni e quello della maggioranza. "Il referendum è stato utilizzato anche per fare una sorta di primarie all'interno del centrosinistra su chi fosse più di sinistra tra Landini, Schlein e compagnia cantante... Ora il tema che ti fa un pochino arrabbiare è che questo referendum è costato 400 milioni di euro di soldi pubblici. Noi siamo abituati che quando decidiamo di fare delle competizioni nel nostro partito organizziamo i congressi e ce li paghiamo anche da soli, invece di farli pagare dagli italiani", dice Meloni intervenendo all'evento "Spazio Lavoro" in corso a Lecce. Per la sorella della presidente del Consiglio, "la sinistra è andata nel pallone". Prova ne è il fatto che contesta "leggi che ha fatto quando era al governo" e usa i referendum "per attaccare il governo". Ciò che ne risulta, in effetti, lo dicono i numeri "abbastanza impietosi". I dati sul lavoro, sottolinea la responsabile segretaria politica di FdI, "sono chiari: un milione di nuovi posti, cresce il lavoro femminile, abbiamo aiutato e sostenuto le imprese e ci siamo occupati delle famiglie, abbiamo smesso di buttare i soldi dalla finestra come la vergogna del reddito di cittadinanza investendo su chi può lavorare", rivendica Meloni, assicurando poi che il suo partito procederà "portando avanti il programma" messo a punto, "senza inventare nulla di nuovo" e avanzando "proposte concrete, come lo stare al fianco dei lavoratori, famiglie e imprese".
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